L’ultimo Caravaggio affascina i londinesi
Arriva per i 200 anni della National Gallery il «Martirio di Sant’orsola» prestato da Intesa Sanpaolo
LONDRA Una sala dalle pareti scure contro le quali si stagliano la luce e le intense espressioni dei volti di Caravaggio: l’ultimo capolavoro del grande maestro raggiunge la National Gallery di Londra da Napoli per un compleanno importante. Il Martirio di Sant’orsola (nella foto assistenti del museo osservano il dipinto) sarà da domani visitabile gratuitamente nell’ambito delle iniziative legate ai 200 anni del museo di Trafalgar Square.
Quello delle Gallerie d’italia e della collezione Intesa Sanpaolo è un prestito che permette alla National Gallery di riunire due tele che risalgono agli ultimi mesi di vita di Caravaggio: nella sala 46, così, ci sono solo loro, Sant’orsola, che a Londra mancava da 20 anni, e Salomé con la testa di San Giovanni Battista. Un dialogo che invita il visitatore a perdersi nell’immensità delle due tele.
Per il direttore della National Gallery, Gabriele Finaldi, l’arrivo dell’opera in concomitanza con il bicentenario è significativo: «Caravaggio ci riporta alle nostre origini e al contesto della nostra collezione». È un artista, ha spiegato, «che continua a parlare al pubblico odierno». La sua ultima tela è anche il suo ultimo autoritratto: il viso dell’artista, raffigurato dietro Sant’orsola, racchiude «l’ansia e la preoccupazione alla vigilia della partenza da Napoli». Voleva tornare a Roma, ma non vi arrivò: Caravaggio morì a Porto Ercole il 18 luglio 1610.
L’attribuzione del dipinto è stata definita solo nel 1980 grazie al ritrovamento di una lettera prestata dall’archivio di Stato ed esposta assieme all’olio. «Ci sono casi — ha precisato Finaldi — in cui c’è il dipinto, ma mancano i documenti, altri in cui ci sono i documenti, ma manca l’opera. Avere entrambi è rarissimo».