Corriere della Sera

Barzagli, Cracco, Carole Bouquet: «Così creiamo il nostro vino» E D’alema apre al «no alcol»

L’ex premier: ma preferisco i grandi rossi. Vinitaly, numeri da record

- di Luciano Ferraro

VERONA «Il vino dealcolato? Come consumator­e ho una risposta molto semplice: mai. Come produttore dico che bisogna fare ciò che vuole il mercato, offrire qualità anche in qualcosa che avremo difficoltà a chiamare vino». Parola di Massimo D’alema, fondatore con la moglie Linda Giuva dell’azienda La Madeleine, a Narni, Umbria.

L’ex premier ha partecipat­o alla degustazio­ne che ha chiuso l’edizione 56 del Vinitaly a Verona «I vini di personaggi da altri mondi». Un appuntamen­to organizzat­o da Casa Corriere, lo stand del Corriere della Sera. Per raccontare, come ha spiegato l’enologo di D’alema, Riccardo Cotarella, la passione di chi arriva da altri settori, dalla politica al cinema, «e viene rapito dalla magia di creare il proprio vino». Assieme a D’alema (con la moglie e la figlia Giulia, neo amministra­tore delegato della cantina) c’erano, con le loro bottiglie, l’attrice Carole Bouquet, che da 27 anni si dedica al Passito di Pantelleri­a «Sangue d’oro», e Andrea Barzagli, ex calciatore della Juve e campione del mondo, ora produttore in Sicilia nella Doc Faro. E, infine, Carlo Cracco e la moglie Rosa Fanti: insieme hanno acquistato un’azienda agricola nel 2019, Vistamare, a Santarcang­elo di Romagna: il loro Trebbiano Fiammaross­a ha già ottenuto un punteggio record, 96 punti, da James Suckling sulla guida ai vini del Corriere.

Chiusi i battenti di un Vinitaly da 97 mila presenze, affollato di buyer (soprattutt­o statuniten­si e tedeschi) e di ministri (in testa Francesco Lollobrigi­da), resta nell’aria il tema che ha fatto scontrare gli operatori: il vino no alcol. Un gruppo di aziende lo vuole: Argea, Doppio Passo, Hofstätter, Mionetto, Schenk, Varvaglion­e 1921, Zonin1821. Lollobrigi­da ha chiarito che non si può chiamare vino. Manca una legge per produrlo in Italia, è invece consentito in altri Paesi. Le aziende hanno aggirato il divieto: il vino italiano viene dealcolato in Germania o in Spagna e poi riportato in patria o esportato.

«Non criminaliz­zo, anzi rispetto il nuovo che avanza — dice D’alema — spero che rimanga una nicchia di estimatori di grandi rossi, mi iscrivo a questa minoranza, siamo sempre di meno». L’ex premier ha dedicato l’ultimo vino, un Ciliegiolo, alla moglie: «L’ho chiamato Flo, come chiamo Linda. L’ha scelto Giulia, assieme a un nuovo rosato. Ero partito con i vitigni internazio­nali, mia figlia ha voluto qualcosa che ci avvicinass­e al territorio e ai giovani». La cantina? «Va bene, stiamo crescendo, vendiamo più di metà all’estero».

Decollano anche i neo-agricoltor­i Cracco-fanti. «L’azienda era abbandonat­a — ha raccontato lo chef presentand­o il suo Trebbiano in anfora, creato con l’enologo Luca D’attoma — cercavamo una casa di campagna, l’abbiamo rimessa in piedi. Il vino è la parte più divertente, lo servo al ristorante in Galleria a Milano. È una passione che ho da quando ero ragazzo».

«Non sapevo nulla di vino quando ho iniziato, adesso vado in cantina e accarezzo le presse. Abbiamo sei etichette con le varietà della nostra zona», spiega Barzagli. «Se ho portato i vini ai miei colleghi calciatori? Abbiamo degustato con altri campioni, tra questi Marchisio è uno che ci capisce». Infine Carole Bouquet: «Sono arrivata a Pantelleri­a per caso, con Isabella Rossellini, ho visto un dammuso, per anni ne sono stata lontana, poi l’ho comprato senza seguire i consigli di tutti. Volevo un passito fresco, non dolce, da viti centenarie. Ce l’ho fatta».

97 mila

Sono le presenze alla 56esima edizione del Vinitaly, terminato ieri. In aumento rispetto all’anno scorso, quando i visitatori erano stati 93 mila

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 ?? ?? Altri mondi Alcuni dei partecipan­ti all’evento di Casa Corriere con i produttori arrivati al vino da altri settori: a sinistra l’attrice Carole Bouquet e l’ex premier Massimo D’alema. A destra: Giulia D’alema, neo ad della cantina, l’ex calciatore Andrea Barzagli, lo chef Carlo Cracco e la moglie Rosa Fanti
Altri mondi Alcuni dei partecipan­ti all’evento di Casa Corriere con i produttori arrivati al vino da altri settori: a sinistra l’attrice Carole Bouquet e l’ex premier Massimo D’alema. A destra: Giulia D’alema, neo ad della cantina, l’ex calciatore Andrea Barzagli, lo chef Carlo Cracco e la moglie Rosa Fanti

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