Corriere della Sera

Vasco recita D’annunzio: «Lui un vero comandante»

- Valerio Morabito

Il cielo sopra il lago di Garda è carico di nubi scure e minacciose di pioggia. E Vasco Rossi, il Blasco nazionale, incanta le millecinqu­ecento persone al Vittoriale declamando «La pioggia nel Pineto» di d’annunzio. Poi il presidente Giordano Bruno Guerri gli consegna il quindicesi­mo premio del Vittoriale.

Ieri pomeriggio, all’anfiteatro della casamuseo con vista lago di Garda, il cantautore di Zocca ha incontrato quello che lui definisce il suo «popolo» in un «luogo stupendo». Berretto e maglietta nera, Vasco Rossi ha raccontato se stesso e come nasce una sua canzone. A sottolinea­re la vena poetica del cantautore è stato lo stesso Guerri: «Quando scrivi “sei fresca come l’aria” è una invenzione poetica. Fare poesia vuol dire usare parole comuni per farne testi non banali».

Quello al Vittoriale è stato un evento che ha alternato momenti leggeri, dove il pubblico ha intonato alcune sue canzoni, a riflession­i profonde. Vasco ha parlato di cosa accade nel momento in cui scrive una canzone. «Mi immergo in una dimensione senza tempo — dice — e cerco di dare le parole alle armonie e alle sensazioni che provo». Poi ha messo in risalto la canzone d’autore: «Dai cantautori ho imparato il concetto di poesia e credo che la canzone d’autore sia quella che fa riflettere, riesce a comunicart­i sensazioni forti».

Un poeta dei giorni nostri che, però, non ha voluto paragonars­i a D’annunzio. «Lui era un comandante vero — afferma — con la “C” e io invece non lo sono. Questo appellativ­o, con la “K”, me l’ha dato una mia amica. Più che altro ho sempre avuto validi collaborat­ori come Diego Spagnoli». Ovvero il bresciano che dal 1982 è il direttore di palco di Vasco Rossi. Anche durante il conferimen­to di un premio culturale, al quale ha detto di «non essere abituato», il cantautore, proprio come durante i concerti, si è lasciato coinvolger­e dal pubblico tra selfie e autografi. «Loro si emozionano sempre nelle canzoni, ma non leggo dentro loro. Semmai dentro me stesso, perché tutti proviamo sofferenze ed emozioni».

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Guerri e Vasco Rossi Insieme

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