Il Fmi: l’italia riduca il debito. Bankitalia: Pil +0,6%
ROMA L’italia dovrà affrontare un difficile risanamento dei conti pubblici. «La nostra raccomandazione per l’italia — ha detto il direttore per gli affari fiscali del Fondo monetario internazionale, Vitor Gaspar, presentando il Fiscal monitor — è che sarebbe importante avere un aggiustamento fiscale credibile e incisivo per rimettere il rapporto debito/pil su un percorso discendente». Di quanto dovrebbe essere questo aggiustamento per essere in linea con le regole del nuovo Patto di stabilità Ue lo ha detto la presidente dell’ufficio Parlamentare di Bilancio, Lilia Cavallari, intervenendo alla presentazione del rapporto del centro studi della Confindustria. «Serve un aggiustamento strutturale di 0,6 punti di Pil ogni anno», pari a circa 12 miliardi. Fino al 2027 l’aggiustamento del saldo primario è contenuto nel Def del governo, ma come dato tendenziale, cioè a politiche invariate. Questo significa, ha aggiunto, che la promessa della conferma del taglio del cuneo e dell’irpef (servono 15 miliardi l’anno) dovrebbe avvenire con
Superbonus
Confindustria: 2,4% di Pil aggiuntivo in 4 anni grazie al Superbonus
coperture ad hoc (più entrate e/o meno spese) e non in deficit, altrimenti salterebbe l’aggiustamento. Indispensabile, invece, ha sottolineato Cavallari, per evitare che il debito pubblico esploda: «Senza fare nulla il debito in 15 anni arriverebbe al 170% del Pil, per l’invecchiamento della popolazione (più spese per sanità e pensioni) e della spesa per interessi». Confindustria stima un aumento del Pil dello 0,9% quest’anno e dell’1,1% nel 2025, a patto che i circa 100 miliardi del Pnrr impegnati vengano spesi, così da compensare la fine del Superbonus che, secondo il centro studi, nel 2021-24 ha determinato una crescita aggiuntiva del Pil di 0,6 punti l’anno per complessivi 2,4 punti. Più prudenti le stime della Banca d’italia che conferma +0,6% di Pil nel 2024 e +1% nel ’25.