Corriere della Sera

Missione rimonta, il Diavolo ci crede «Testa e talento»

- Di Carlos Passerini

Tutto in una notte. Senza appello e senza scuse. A questo punto le opzioni per il Milan sono solo due: rialzarsi e reagire, dando un senso a tutta l’annata, oppure andare al tappeto, definitiva­mente, con tutte le conseguenz­e del caso. La stagione rossonera passa di qua, sotto un cielo romano che per stasera promette pioggia e sofferenza, in questo ritorno dei quarti di Europa League che segnerà non solo il presente, ma anche il futuro di molti protagonis­ti. A partire da Pioli, tornato sotto esame e in discussion­e dopo la dolorosa batosta dell’andata, seguita dall’amarissimo pareggio in rimonta col Sassuolo penultimo.

Ieri a Milanello, prima della partenza per la capitale, il sempre più centrale Ibrahimovi­c ha parlato a lungo con l’allenatore: fra i due il feeling è intatto, anche se sette giorni fa lo svedese non ha potuto nascondere l’amarezza per la sconfitta nell’euroderby. Una cosa è certa: l’anno di contratto che resta a Pioli non basta in sé a garantirgl­i la conferma. Le decisioni verranno prese solo a fine stagione ed è chiaro che l’esito dell’avventura in coppa, diventata una priorità dopo la conclusion­e precoce della corsa scudetto e del cammino in Champions, anche se il girone non era poi evidenteme­nte così scarso, avrà un peso enorme.

Il derby di lunedì è un’ombra lunga che s’avvicina, la grande paura dei milanisti di dover assistere dal vivo alla conquista del tricolore da parte dell’inter c’è e incide, ma proprio per questo Pioli deve essere bravo in queste ore di vigilia a dirottare le energie fisiche e mentali dei suoi solo e soltanto sulla Roma. L’unica cosa che conta, oggi, è la missione rimonta: si può fare, a patto di evitare gli errori tattici dell’andata, quando la mossa di El Shaarawy a uomo su Hernandez mandò in tilt il Diavolo. Serve una contromoss­a da parte del tecnico, che ci crede: «Abbiamo talento, carattere e mentalità. Sappiamo cosa fare. E quando stiamo bene possiamo battere chiunque. De Rossi dice che per noi è l’ultima spiaggia? Sì, per poter andare in semifinale. Noi la Champions però la giocheremo l’anno prossimo e domani (oggi, ndr) faremo il massimo».

Il piano rimonta deve includere però necessaria­mente altri due punti. Innanzi tutto una fase difensiva all’altezza, con il rientro di Tomori che in questo senso è un’ottima notizia. In porta c’è Maignan, in attacco sulla destra dietro a Giroud spazio a Pulisic, con l’elettrico Chukwueze pronto a entrare, magari non quando è troppo tardi. Secondo punto: serve un Leao in serata da Leao. I fischi gli hanno fatto male, chi gli sta vicino assicura che vuole a tutti i costi prendersi la rivincita. «Le critiche mi caricano, voglio essere un leader sul campo. Dybala? All’andata mi ha dato dei consigli» ha svelato il portoghese in conferenza stampa. Il dilemma è sempre lo stesso: campione o ottimo giocatore? La risposta, caro Rafa, può arrivare solo in notti così: senza appello, senza scuse.

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Pioli

Quando stiamo bene possiamo battere chiunque De Rossi dice che è l’ultima spiaggia? Sì, per la semifinale Noi la Champions però la giocheremo

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