Missione rimonta, il Diavolo ci crede «Testa e talento»
Tutto in una notte. Senza appello e senza scuse. A questo punto le opzioni per il Milan sono solo due: rialzarsi e reagire, dando un senso a tutta l’annata, oppure andare al tappeto, definitivamente, con tutte le conseguenze del caso. La stagione rossonera passa di qua, sotto un cielo romano che per stasera promette pioggia e sofferenza, in questo ritorno dei quarti di Europa League che segnerà non solo il presente, ma anche il futuro di molti protagonisti. A partire da Pioli, tornato sotto esame e in discussione dopo la dolorosa batosta dell’andata, seguita dall’amarissimo pareggio in rimonta col Sassuolo penultimo.
Ieri a Milanello, prima della partenza per la capitale, il sempre più centrale Ibrahimovic ha parlato a lungo con l’allenatore: fra i due il feeling è intatto, anche se sette giorni fa lo svedese non ha potuto nascondere l’amarezza per la sconfitta nell’euroderby. Una cosa è certa: l’anno di contratto che resta a Pioli non basta in sé a garantirgli la conferma. Le decisioni verranno prese solo a fine stagione ed è chiaro che l’esito dell’avventura in coppa, diventata una priorità dopo la conclusione precoce della corsa scudetto e del cammino in Champions, anche se il girone non era poi evidentemente così scarso, avrà un peso enorme.
Il derby di lunedì è un’ombra lunga che s’avvicina, la grande paura dei milanisti di dover assistere dal vivo alla conquista del tricolore da parte dell’inter c’è e incide, ma proprio per questo Pioli deve essere bravo in queste ore di vigilia a dirottare le energie fisiche e mentali dei suoi solo e soltanto sulla Roma. L’unica cosa che conta, oggi, è la missione rimonta: si può fare, a patto di evitare gli errori tattici dell’andata, quando la mossa di El Shaarawy a uomo su Hernandez mandò in tilt il Diavolo. Serve una contromossa da parte del tecnico, che ci crede: «Abbiamo talento, carattere e mentalità. Sappiamo cosa fare. E quando stiamo bene possiamo battere chiunque. De Rossi dice che per noi è l’ultima spiaggia? Sì, per poter andare in semifinale. Noi la Champions però la giocheremo l’anno prossimo e domani (oggi, ndr) faremo il massimo».
Il piano rimonta deve includere però necessariamente altri due punti. Innanzi tutto una fase difensiva all’altezza, con il rientro di Tomori che in questo senso è un’ottima notizia. In porta c’è Maignan, in attacco sulla destra dietro a Giroud spazio a Pulisic, con l’elettrico Chukwueze pronto a entrare, magari non quando è troppo tardi. Secondo punto: serve un Leao in serata da Leao. I fischi gli hanno fatto male, chi gli sta vicino assicura che vuole a tutti i costi prendersi la rivincita. «Le critiche mi caricano, voglio essere un leader sul campo. Dybala? All’andata mi ha dato dei consigli» ha svelato il portoghese in conferenza stampa. Il dilemma è sempre lo stesso: campione o ottimo giocatore? La risposta, caro Rafa, può arrivare solo in notti così: senza appello, senza scuse.
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Pioli
Quando stiamo bene possiamo battere chiunque De Rossi dice che è l’ultima spiaggia? Sì, per la semifinale Noi la Champions però la giocheremo