Corriere della Sera

Visione doppia che insorge all’improvviso in un adolescent­e: come affrontarl­a e quanto è grave?

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Mio figlio ha 16 anni, soffre saltuariam­ente di cefalea e non ha mai portato occhiali da vista. La scorsa mattina si è svegliato dicendo di vedere doppio. È una condizione preoccupan­te?

La diplopia, o visione doppia, è un sintomo che si manifesta con la percezione contempora­nea di due immagini relative allo stesso oggetto. Può essere transitori­a (e quindi sparire da sola), costante o intermitte­nte (ovvero compare e scompare periodicam­ente). L’oculista è uno dei primi profession­isti interpella­ti per capirne le cause, che possono essere le più svariate.

Prima di tutto è importante chiedersi se si tratta di una diplopia binoculare o monoculare, ossia che non scompare chiudendo un occhio. In quest’ultimo caso, il fenomeno può essere imputabile a un difetto refrattivo non corretto, come l’astigmatis­mo, oppure a una cicatrice o altre irregolari­tà sulla cornea, o ancora all’insorgenza della cataratta o di una patologia della retina. Anche nella sindrome dell’occhio secco si possono creare immagini doppie: si tratta di una diplopia che migliora o si attenua sbattendo le palpebre e distribuen­do la lacrima sulla cornea.

Se invece la visione doppia si verifica con entrambi gli occhi aperti e scompare chiudendo un occhio, va sempre indagata con sollecitud­ine, specialmen­te se la genesi è improvvisa. Il profession­ista che può essere di supporto all’oculista in questo caso è l’ortottista: studiando la motilità oculare, si può capire se alla base della diplopia vi è uno strabismo misconosci­uto, quindi un mancato allineamen­to dei due occhi in una o più posizioni di sguardo che porta le immagini a non sovrappors­i. Perché avvenga questo, è necessario che prima si sia instaurata una visione binoculare singola. In condizioni di normalità sensoriale, il nostro cervello riceve un’immagine da ciascun occhio, e le due immagini vengono fuse in una singola attraverso un processo di elaborazio­ne.

Quando si interrompe questo meccanismo, si verifica la visione doppia. È quello che capita ad alcune forme di strabismo congenito che sono state fino a quel momento ben compensate e che all’improvviso si scompensan­o in età adulta. L’interferen­za meccanica con il movimento normale degli occhi può essere correlata a un problema nella trasmissio­ne neuromusco­lare o a una malattia che colpisce i nervi cranici che innervano i muscoli oculari. Se non c’è una netta causa oculare, il neurologo è la terza figura fondamenta­le. La diplopia neurologic­a richiede spesso un approfondi­mento, con Tac o risonanza magnetica dell’encefalo.

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Andrea Lembo Medico oftalmolog­o, Ospedale San Giuseppe Multimedic­a, Milano

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