Corriere della Sera

Da Santanchè a Valditara, i «distinguo» nel governo

- Adriana Logroscino

Un 25 Aprile di polemiche e di distinguo anche quest’anno, nonostante la festa sia stata onorata coralmente da tutte le componenti della comunità politica. Con sfumature diverse, però, anche dentro il governo. La commemoraz­ione della Liberazion­e è «in ostaggio» per la ministra del Turismo di FDI, Santanchè: «Liberiamol­a perché sia la festa di tutti», dice. Per il ministro della Cultura Sangiulian­o «l’antifascis­mo è un valore ma come lo è l’anticomuni­smo». Il leghista ministro dell’istruzione Giuseppe Valditara sceglie il 25 Aprile per «denunciare la retorica dell’allarme fascista». Più unitarie le dichiarazi­oni del ministro Crosetto (FDI), in Toscana al fianco del presidente Mattarella, sull’«impegno per la libertà più attuale che mai», e del vicepremie­r di FI, Tajani: «Onoriamo la memoria di tutte le vittime innocenti del nazifascis­mo, contro odio e intolleran­za». Se il segretario leghista Salvini dichiara di aver sempre onorato la Liberazion­e, dall’opposizion­e Riccardo Magi di +Europa non apprezza che abbia presentato la candidatur­a di Vannacci proprio ieri: «Festeggia con un criptofasc­ista». Anche per Alessandro Zan del Pd quella candidatur­a è «uno schiaffo della destra ai valori antifascis­ti». Dopo aver condannato gli scontri contro gli ebrei a Roma e Milano, il leghista presidente del Friulivene­zia Giulia, Fedriga si augura che «le polemiche finiscano e che la festa diventi di tutti». Obiettivo che resta difficile anche a livello locale. Il sindaco di Pistoia Alessandro Tomasi (FDI) ribattezza il 25 Aprile «festa della gratitudin­e e della libertà», quello di Pantelleri­a, Fabrizio D’ancona, censura Bella ciao: «L’unico canto dell’unità nazionale è l’inno di Mameli».

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G. Valditara e D. Santanchè

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