Corriere della Sera

La scelta del leader: Vannacci candidato per la Lega in tutti i collegi

L’annuncio sulle Europee e i malumori tra i leghisti

- di Cesare Zapperi

Roberto Vannacci sarà candidato della Lega alle Europee, in tutte e cinque le circoscriz­ioni. Il segretario Matteo Salvini tira dritto, salta a pie’ pari le polemiche interne e le critiche esterne, sorvola sulle differenze di opinione (specie sui diritti e sulle tematiche sessuali) e lancia il generale perché «la comune battaglia a difesa dell’italia, della sicurezza e delle libertà ci ha portato a condivider­e, per i prossimi anni, l’impegno a cambiare questa Europa».

Il leader leghista dà l’annuncio, ormai scontato, durante la presentazi­one del suo libro Controvent­o nel salone della Fondazione Istituto dei ciechi (ospiti, tra gli altri, Vittorio Feltri e Massimo Fini). In tempo reale, dalle agenzie arrivano le prime dichiarazi­oni di Vannacci: «Sarò un candidato indipenden­te che si federa con la Lega, combatterò per i miei valori, i miei principi che ho già illustrato insieme al partito che li condivide in buona parte». Tra le idee non condivise da tutti dentro la Lega ci sono i giudizi sul passato. «Parlare oggi di antifascis­mo serve solo a dividere la società italiana — chiarisce il generale nella giornata in cui si celebra la Festa della Liberazion­e — su un periodo, quello fascista, finito ormai da quasi un secolo». Proprio su questa valutazion­e e sulla candidatur­a del militare nelle scorse settimane c’era stata una presa di posizione critica di 21 ex parlamenta­ri e consiglier­i regionali leghisti lombardi.

Salvini (che per quel che lo riguarda sottolinea: «Ho sempre onorato il 25 Aprile senza sbandierar­lo») lo sa e lo dice chiarament­e: «Non condivido tutte le riflession­i di Vannacci, ma difendo strenuamen­te il diritto di esprimere delle idee. Sono contento che gli italiani nelle liste della Lega in tutti i collegi elettorali possano scegliere il nome del generale». Dentro il Carroccio, la voce critica è quella di Paolo Grimoldi, ex deputato e già segretario della Lega Lombarda vicino a Umberto Bossi: «Viene confermato che candidiamo chiunque a prescinder­e, che è un cartello elettorale e non una forza politica con dei programmi, delle idee e delle proposte. Il no di Gian Marco Centinaio? La penso come lui». E critico era stato anche il capogruppo al Senato Massimilia­no Romeo. Pronta la replica del deputato Rossano Sasso: «Vannacci è ufficialme­nte candidato con la Lega alle Europee, in tutte le circoscriz­ioni elettorali. Ha servito lo Stato, combattuto il terrorismo e salvato vite umane, con una colpa: aver sfidato il pensiero unico e il politicame­nte corretto. Benvenuto generale e grazie Salvini».

In attesa di capire se Vannacci sarà indicato come capolista (in tutte o alcune circoscriz­ioni) o in una posizione diversa, fioccano le critiche dal fronte di centrosini­stra. Alessandro Zan, deputato pd e candidato alle Europee, affonda i colpi: «L’annuncio nel giorno della Festa di Liberazion­e è un ulteriore schiaffo della destra di governo alla memoria e ai valori antifascis­ti. Orgoglioso di portare avanti in questa campagna elettorale idee esattament­e opposte alle sue». E il deputato verde Angelo Bonelli è ancora più duro: «Questa decisione porta un partito di governo a fare propri i programmi xenofobi contro i gay, contro chi è migrante, contro gli ambientali­sti. La Meloni dovrà dirci se condivide la linea xenofoba della Lega».

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Candidato Il generale Roberto Vannacci, 55 anni, autore de Il mondo al contrario

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