Scontro sull’autonomia, oggi il «secondo round»
Èprevisto per stamani il secondo round dello scontro in commissione Affari costituzionali della Camera sul voto di martedì, che il presidente forzista Nazario Pagano intende far ripetere. Il voto su un emendamento al ddl Autonomia che, secondo l’opposizione, per la prima volta ha fatto finire in minoranza il centrodestra a causa dell’assenza di alcuni componenti leghisti. Un’accusa respinta in toto dalla Lega con Igor Iezzi: «Notizia inventata, noi c’eravamo. Io ero fuori, ma al momento del voto sono rientrato, come si fa milioni di volte. Però non si è potuto votare per la cagnara fatta dall’opposizione, mirata ad andare nelle piazze del 25 Aprile e dire di aver avuto un risultato che non esiste». Pagano contesta anche che sia stato un annullamento: «Il voto non era stato completato, mancavano gli astenuti». E spiega: «Dopo la presentazione dell’emendamento nessuno aveva chiesto la parola. Ho avviato il voto di favorevoli e contrari, ma a quel punto il capogruppo di Fratelli d’italia, Alessandro Urzì, ha chiesto di intervenire, dicendo di averlo già fatto senza che io lo notassi. A quel punto l’opposizione ha scatenato un inferno, non sono riuscito a far tornare la calma. E non saprei dire chi c’era e chi no. Sono andato negli uffici della presidenza a chiedere lumi sul regolamento. E quando sono tornato, 40 minuti dopo, non son riuscito a far ripetere il voto». «Avrebbe potuto farlo, ma nell’immediatezza. Perché la situazione viene cristallizzata, tanto che si chiudono le porte» spiega il dem Federico Fornaro. Lui è di tutt’altro avviso: «La maggioranza non ha mai aperto bocca, ci boccia tutto e la prima volta che va sotto vuole rivotare? Una prepotenza senza senso, visto che in Aula l’emendamento può essere bocciato e non si deve tornare al Senato. L’unica spiegazione che danno è che Roberto Calderoli pretende che si voti entro il 29 aprile».