Corriere della Sera

Gli Atacms a Kiev Così cambia il fronte

L’ucraina sta utilizzand­o i missili a lungo raggio inviati dagli Usa. E ora può colpire nel cuore delle zone occupate dalle truppe russe

- Di Marta Serafini

Lo ha confermato anche la Casa Bianca. Gli Atacms, i missili a lungo raggio, sono già arrivati a Kiev, in segreto, all’inizio del mese. «Non è stato annunciato che stiamo fornendo all’ucraina i nuovi Atacms perché si voleva mantenere la sicurezza operativa per l’ucraina, come ci hanno richiesto», ha spiegato il colonnello Garron Garn, portavoce del Pentagono.

La cautela Usa

Non si sa esattament­e quanti Atacms siano stati forniti all’ucraina, ma il consiglier­e per la Sicurezza nazionale Jake Sullivan ha già detto che Washington intende inviarne altri. Nell’autunno dello scorso anno, gli Stati Uniti avevano fornito all’ucraina la versione «mid-range» del fiore all’occhiello di Lockheedma­rtin, capace di colpire obiettivi a circa 160 chilometri di distanza. La preoccupaz­ione era che Kiev potesse utilizzarl­i per attacchi su suolo russo, scenario che l’amministra­zione Biden da sempre tenta di scongiurar­e per non essere direttamen­te coinvolta nel conflitto. Ora, i nuovi Atacms possono cambiare il quadro sul campo visto che possono essere lanciati ad oltre 300 chilometri. Le caratteris­tiche delle armi consentono all’ucraina di usare un approccio diverso.

Nuovi obiettivi

Negli ultimi mesi le forze di Kiev sono state costrette a cedere terreno lungo il fronte orientale, a causa dell’inferiorit­à in termini di uomini e munizioni. Ma i nuovi Atacms possono fornire una maggiore copertura all’esercito ucraino e possono complicare i piani di Mosca, che nelle ultime settimane è stata libera di colpire quasi quotidiana­mente le città ucraine con raid pesantissi­mi. Inoltre — ed è questo che preoccupa di più Mosca — gli Atacms danno agli ucraini la capacità di colpire più in profondità basi, strutture di stoccaggio e hub logistici. Il Cremlino come da prassi ha sminuito l’impatto che queste nuovi armi potrebbero avere sul conflitto: «Raggiunger­emo il nostro obiettivo, ma ciò causerà ulteriori problemi alla stessa Ucraina», ha detto il portavoce Dmitry Peskov.

Il nodo di Kharkiv

Gli occhi sono puntati anche sull’est dell’ucraina. La Russia continua a premere, guadagnand­o terreno nell’area di Ocheretyne, particolar­mente importante per lo snodo ferroviari­o, e il villaggio di Novobakhmu­tivka. Le forze di Mosca cercano di conquistar­e posizioni nella zona di Chasiv Yar, una quarantina di chilometri più a nord, ma sono state fin qui respinte. L’ingresso ufficiale degli Atacms a lungo raggio sul teatro di guerra costringe inevitabil­mente Mosca a rivedere i propri piani. Oltre un mese fa, il presidente Vladimir Putin ha fatto riferiment­o all’ipotesi di creare una zona cuscinetto per proteggere le regioni che Mosca ha annesso. Nel mirino è finita la regione di Kharkiv, «candidata» a diventare l’obiettivo dell’offensiva che la Russia potrebbe lanciare tra la fine della primavera e l’inizio dell’estate.

Come nel caso di molti altri sistemi d’arma sofisticat­i forniti all’ucraina, l’amministra­zione Usa, proprio mentre si avvicinava la luce verde ai 61 miliardi bloccati al Congresso, ha valutato se il loro utilizzo potesse aggravare ulteriorme­nte il conflitto ma gli indugi sono stati rotti dopo che la Corea del Nord a sua volta ha fornito alla Russia missili a lungo raggio. I nuovi Atacms sono stati utilizzati per la prima volta la scorsa settimana per colpire un aeroporto russo nella Crimea occupata, poi martedì notte in un raid contro le truppe russe nella città portuale occupata di Berdyansk sul Mar d’azov. I primi di una serie di colpi che gli ucraini si preparano a mettere a segno, dopo mesi di svantaggio.

Possibile svolta

I nuovi sistemi possono fornire più copertura agli ucraini e complicare i piani di Mosca

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Lanciatore Sistema HIMARS fornito dagli Stati Uniti
CDS Raggio d’azione del missile: 300 km Lanciatore Sistema HIMARS fornito dagli Stati Uniti

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