Macron alla Sorbona: «Sta a noi salvare l’europa in pericolo»
PARIGI «La nostra Europa oggi può morire, e riuscire a evitarlo dipende solo dalle nostre scelte», ha detto ieri mattina Emmanuel Macron alla Sorbona, sette anni dopo il suo primo solenne discorso nella stessa sede. Il presidente francese ha offerto il contributo della Francia alla nuova agenda strategica della Ue, che verrà adottata dal Consiglio europeo del 27 e 28 giugno. E, inevitabilmente, sotto la grande scritta «Un’europa potenza», Macron ha colto l’occasione per tentare di rilanciare la campagna della sua capolista Valérie Hayer, che oggi secondo i sondaggi è ferma al 16 per cento nelle intenzioni di voto per le europee del 9 giugno, ben lontana da Jordan Bardella (31 per cento) del Rassemblement national, e tallonata ormai dal socialista Raphael Glucksmann (13 per cento).
Nel lungo discorso di due ore Macron ha ricordato i successi europei degli ultimi anni, in particolare la risposta unitaria alla pandemia e all’invasione russa dell’ucraina, ma soprattutto ha messo in guardia sui pericoli che attendono l’unione. Nel corso del prossimo decennio l’europa corre «l’immenso rischio» di diventare più fragile e «relegata a un ruolo di secondo piano» perché «accerchiata» dalle grandi potenze regionali, e perché i suoi valori di «democrazia liberale» vengono sempre più criticati e contestati. Macron ha citato i rapporti dei due ex presidenti del Consiglio italiani Enrico Letta (già presentato) e Mario Draghi (atteso per fine giugno) per rilanciare il mercato unico e la competitività.
Il presidente francese ha insistito sulla necessità di rafforzare le frontiere esterne dell’unione, e di fare della difesa comune uno dei pilastri di questa nuova «Europa potenza», specie in un momento in cui occorre mostrare coesione di fronte all’aggressività della Russia. Ha evocato la possibilità di creare uno scudo missilistico europeo, e ha messo a disposizione dei partner europei la deterrenza dell’arsenale nucleare francese, che è «al centro della strategia di difesa della Francia, ed è quindi un elemento essenziale per la difesa del continente europeo».