«Quel ponte sul fiume Foglia distrutto dai tedeschi»
Il Comune di Pesaro ha predisposto, come ogni anno, il programma di celebrazioni per l’anniversario «della Liberazione d’italia dall’occupazione nazifascista». L’onore reso alla Liberazione non può che trovare partecipi e solidali nel ricordo del sacrificio dei tanti caduti delle Brigate Partigiane nella Resistenza combattuta da esponenti di varia tendenza: cattolici, comunisti, liberali, socialisti, azionisti, monarchici, anarchici, forze economiche e sociali. Ma anche carabinieri, guardia di finanza, agenti e funzionari di polizia. Non mancò l’apporto coraggioso di gente comune che talvolta patì le crudeli rappresaglie tedesche. Protagonisti della Liberazione, furono anche i militari del 1° Raggruppamento Motorizzato del ricostituito Esercito italiano (26 settembre 1943), del successivo Corpo Italiano di Liberazione, grande unità militare operativa dell’esercito
Cobelligerante (22 marzo 1944), e quindi dei cinque Gruppi di Combattimento (23 luglio 1944), che risalirono l’italia con gli alleati fino a Milano e Venezia. Non va dimenticato l’apporto indiretto dei 600 mila internati italiani nei campi tedeschi. Ha scritto Federico Chabod, militante partigiano e storico: «Quel che resta come patrimonio comune della Resistenza, è la lotta popolare per la libertà. È un fatto storico che resterà nella storia d’italia». Da non trascurare poi l’apporto della Brigata ebraica che, inviata sul fronte italiano, sbarcata a Taranto e avanzata lungo l’adriatico, giunse a Pesaro dove ricostruì il ponte sul Foglia distrutto dall’esercito tedesco in ritirata facilitando così il transito delle forze alleate. Sulla chiave di volta ai due lati del ponte è ben visibile lo stemma della Brigata.
Giorgio Girelli, Pesaro