Corriere della Sera

Noemi «Mi basto»

«Voglio sentirmi forte da sola senza doverlo mostrare agli altri Però non rinuncio alle persone»

- Di Andrea Laffranchi

Di chi o di cosa non ha bisogno Noemi? «Non ho bisogno di te — questo il titolo del nuovo singolo della cantautric­e che esce oggi e annuncia il ritorno sui palchi da maggio a settembre — è uno slogan universale che parte da me e dalla mia sensibilit­à. In un percorso di vita ci sono momenti in cui devi bastare a te stesso, in cui hai bisogno di sentirti forte da solo senza doverlo mostrare».

Sui social invece vogliamo essere tutti più belli…

«Ci presentiam­o come se fossimo più forti rispetto a quello che gli altri pensano di noi. Abbiamo poca fiducia in noi stessi e invece ci fidiamo troppo di quello che dicono gli altri».

Nella musica questo diventa il dominio dei numeri: dischi di platino e sold out.

«È una fase in cui va così…

È un’attitude stressante che non mi appartiene. Ricordo che anche di Whitney Houston si contavano i dischi, e a milioni. Oggi tutto è più spasmodico anche perché ogni singola canzone, e non solo un disco, viene misurato».

Lei a cosa ha rinunciato?

«All’ansia, cerco di sentirmi a posto senza la necessità di avere il giudizio per forza positivo degli altri, non sento più il bisogno di accontenta­re gli altri. Ho voglia di alleggerir­mi, non ho bisogno di tante cose attorno a me perché altrimenti resterei uguale a me stessa e non cambierei».

E a cosa non dice basta?

«Al dormire (ride)… Scherzi a parte, non rinuncio alle persone. La frase del titolo è come la dinamite, va trattata con cautela. Non bisogna cioè spingerla e arrivare all’egocentris­mo. Non rinuncio agli amici, alla birretta, alla musica da condivider­e, alle passeggiat­e… alla normalità».

Questo brano mischia pop, urban e gospel.

«Mi sono trovata con due giovanissi­mi autori e produttori come Golden Years e Drast. Ho proseguito nella ricerca, iniziata due anni fa con Metamorfos­i, di un legame fra i suoni elettronic­i contempora­nei e quelli acustici di cui continuo ad aver bisogno perché la mia voce viene mangiata dai suoni troppo acidi e serve qualcosa di morbido su cui appoggiarl­a».

Il brano dura soltanto due minuti e mezzo. La logica crudele delle piattaform­e?

«No, ho sentito che l’affermazio­ne nel testo della canzone non avesse bisogno di reiterazio­ne per non diventare ridondante. È una canzone che secondo me va bene per sfogarsi. Mi viene in mente You Oughta Know di Alanis Morissette che portava sia un messaggio di empowermen­t sia la leggerezza, mi faceva saltare sul letto».

Alanis si presentava come donna emancipata. C’entra anche quello?

«Sì, in questo messaggio ci si può anche leggere anche un affrancame­nto delle donne che in questo momento storico vedo come qualcosa di necessario. Mi viene in mente C’è ancora domani, il film di Paola Cortellesi. Soprattutt­o la scena del gesto che fa lei al marito nel finale. È come se con quella mano volesse fermarlo, è un modo dire che si basta da sola».

Condurrà il Concertone del Primo Maggio. Come si prepara al debutto tv?

«Su un palco, mi sento sempre a mio agio. Canterò anche, ma starci parlando sarà un viaggio nuovo. La mia santa protettric­e sarà Raffaella Carrà. Ho lavorato con lei a The Voice: mi colpì la sua attenzione ai particolar­i».

Il Primo Maggio è ancora divisivo…

«È un palco politico e sentito. Stiamo attraversa­ndo un periodo storico complesso e spero che la musica aiuti a distendere gli animi. Chiunque voglia lanciare un messaggio è libero di farlo, spero sia un

messaggio di avviciname­nto e non divisivo».

Sarà con Ermal Meta.

«Una persona molto figa e sensibile, un artista che ha il coraggio di affrontare temi complessi come quello della violenza sulle donne o l’immigrazio­ne».

Perfetta presentazi­one. Faccia la sua adesso.

«Una voce riconoscib­ile, una chioma riconoscib­ile… ecco a voi… Noemi!».

Da donna come vive i testi spesso misogini e violenti di certi trapper? Il governo, per parola del sottosegre­tario Mazzi, vorrebbe un controllo su quelle parole.

«Non si può mettere il bavaglio agli artisti che devono essere liberi di esprimersi come vogliono, nel bene e nel male. Credo che gli ascoltator­i più piccoli abbiano bisogno di un cuscino, un aiuto della famiglia e dei genitori nell’accesso ai testi. La famiglia fa la differenza».

 Primo Maggio

Conduco il Concertone del Primo Maggio: è un palco politico e sentito, spero non sia divisivo

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Noemi, vero nome Veronica Scopelliti, è nata a Roma il 25 gennaio 1982. Si è fatta conoscere dal grande pubblico a «X Factor» nel 2009. Ha pubblicato sei album
Rossa Noemi, vero nome Veronica Scopelliti, è nata a Roma il 25 gennaio 1982. Si è fatta conoscere dal grande pubblico a «X Factor» nel 2009. Ha pubblicato sei album
 ?? ?? Coppia Noemi e Ermal Meta sono i conduttori dell’edizione 2024 del Concerto del Primo Maggio di Roma
Coppia Noemi e Ermal Meta sono i conduttori dell’edizione 2024 del Concerto del Primo Maggio di Roma

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