Terry disegna sette super ragazze (Kristina Ti le veste)
Teresa Cherubini e la collab con la stilista torinese Nasce una collezione di abiti speciali per diciottenni
Sono Aria, Victoria, Luce, Flora, Marea, Nocturna e Violante: sette ragazze per sette poteri. E sette abiti in sette colori. A disegnarle è stata Teresa Cherubini, Terry per tutti, a vestirle Cristina Tardito, alias Kristina Ti. Gli strani casi della vita, a volte, fanno incontrare e dialogare mondi diversi. La storia è presto detta. Da una parte una stilista-imprenditrice e sua figlia, Lola, entrambe fan scatenate di Jovanotti. Dall’altra i concerti e un’amicizia nata subito. In mezzo: una ragazza talentuosa che studia fumetti a New York, la moda e l’esigenza oggettiva di abiti speciali per diciottenni. Ingredienti diversi. Ricetta perfetta. «Mi piacevano i disegni di Terry. Conoscerla un paio di anni fa a un Jovabeach e seguirla sul suo profilo è stato tutt’uno. Poi c’era mia figlia Lola che continuava a chiedermi consigli sull’abito per questo o quel diciottesimo». Questione di connessioni: «Ho pensato allora a una collezione di abiti per queste ragazze e per raccontarli ho chiesto a Terry».
«Amo la moda — racconta l’artista 25enne figlia d’arte, personalità tosta e solare —. La seguo a mio modo da sempre. Così ho accettato subito. Ho pensato a sette ragazze, ognuna con un super potere a rappresentare personalità ma anche abiti e colori. La storia è semplice: sono amiche e stanno andando a una festa, ma trovano la strada sbarrata da un albero. Questo non le turba, scendono e insieme lo spostano: solidarietà, sorellanza, empatia».
Gli scrittori mettono sempre qualcosa di loro nei libri, e un fumettista? «Anche. In loro c’è tanto di me. Per esempio l’energia per affrontare le cose: c’è un problema? Superiamolo, andiamo vanti». E lei Terry, giovanissima ne ha dovuto affrontare uno enorme, una malattia seria: «Non ero sola. C’erano i miei genitori e i miei amici, proprio come nel fumetto». Il super potere che le piace di più? «La luce. A me non piace il buio, le stanze dove non si vede nulla. Amo accorgermi delle cose intorno, dei colori e degli spazi. Per questo raramente indosso gli occhiali da sole. Ci sono anche tante delle mie insicurezze, per esempio uno dei miei personaggi è incapace di cucinare, proprio come me».
È una forza della natura questa ragazza, profondità, entusiasmo e sincerità: «Amo i fumetti, sono la mia vita da sempre», e racconta dei suoi studi a New York, del rientro in Italia (a Milano) e dei primi lavori per Panini, Mondadori e ora Kristina Ti. Social e quant’altro non hanno mai distolto l’attenzione dei giovani sui cartoon, in questi giorni in piazza Gae Aulenti si sono formate file di centinaia di metri all’entrata del pop up store del manga One Piece per i suoi 25 anni. «È un modo facile e immediato e intuitivo per raccontare storie, una via di mezzo fra i libri e il cinema. Avvicinano bambini e adulti. Io li preferisco su carta: mi piace proprio quel profumo di stampa». Prima il volto o gli abiti? «Io comincio dai visi e poi mi diverto con il guardaroba dei miei personaggi. Vestire è importante per me e per loro, aiuta a farsi capire». Orgoglio di papà, in questi giorni sui social lo ha detto senza problemi: «I miei genitori sono eccezionali. Ma no, sul lavoro vado avanti per la mia strada». Gli abiti, infine: colori più vitaminici del solito per Kristina Ti. «Mi piaceva l’idea di abiti da sera in seta un po’ accesa. Sono facili e a costi contenuti, da 450 euro, e credo che questa sia l’altro bel messaggio». Assolutamente d’accordo.