Fiorello: torno se ho idee
Show all’alba, quasi 2.000 fan, si canta «Azzurro» «Con tutti i governi in tv sono sempre stato libero» Festa con Amadeus e Jovanotti per l’ultima puntata
«Come faremo senza di te Amadeus?» chiede una signora del pubblico. «Come faremo senza Fiorello», replica l’amico, fresco di approdo al Nove, venuto a sostenerlo nell’ultima puntata dello show del suo sodale, «Viva Rai2!» che ieri ha chiuso i battenti dopo «230 albe» (112 puntate dalla postazione al Foro Italico che ha sostituito via Asiago, dopo le polemiche dei residenti la scorsa stagione), come ricorda il conduttore. Che ha voluto accanto a lui anche un altro compagno di avventure, Jovanotti, ancora con le stampelle dopo l’incidente in bici del luglio scorso, ma già abbastanza in forma per cantare e ballare, con tutta la banda del programma, «Azzurro», davanti a un pubblico adorante («Sono 1700, anche per la Questura»). «Era una promessa che avevo fatto a Fiore. Il fisioterapista mi ha appoggiato». Ne fa una anche lui: il nuovo tour «dalla primavera 2025».
Il pubblico è stato fin dall’inizio uno degli ingredienti del mattin show di Fiorello & Friends (Biggio, Casciari e molti altri). Per l’epilogo hanno iniziato a concentrarsi davanti allo studio mobile fin dalla notte. Sono arrivati da Firenze, Bologna, Jesi, persino dalla Svizzera. C’è chi ha fatto il viaggio per la settima volta. «Hai visto che roba? Questi sul Nove te li sogni» dice Fiorello a Ama, lanciando uno dei tormentoni della puntata. Lo raggiunge al semaforo davanti all’olimpico, ormai nuovo luogo mitico della capitale dopo le incursioni dei tanti ospiti, insieme cantano una canzone degli Amarello («Non moriranno mai», avvertono), fermano il traffico, salgono anche su un autobus fermo al rosso. «Mi hanno fatto notare che era proprio il numero 9», scherzerà dopo Fiore che nello stadio romano ci entra per raggiungere Ultimo e il suo pianoforte per un duetto su «Albachiara» di Vasco Rossi.
Torna nel box e fioccano le battute. Ancora su Amadeus e il Nove («La Rai ci ha permesso di sforare di un quarto d’ora. Lì te lo sogni»), sul caso Bortone («Voglio anche lei qui, punita con le freccette»), sulla ministra Roccella conteso stata («Abbiamo in esclusiva il suo discorso: “E la cicogna va / Per monti e per città / All’erta sta perché / Venire può da te / Non gliene importa se / Tu voglia o no un bebé”, è la canzone di Dumbo»), sui vertici Rai («Finite? Sarete puniti»). Tormentoni anche sui residenti di via Asiago, compreuno striscione evocativo («Adesso vogliamo dormire»), li ringrazia: «Da lì è partita la prima denuncia, senza di loro non avremmo mai trovato questo posto stupendo: l’isola che non c’è». La gente sventola fazzoletti rossi, come il completo di Fiorello. Lui si commuove ma non cede alle lacrime: «Ci rivediamo alla prossima idea».
La Rai non gli mette fretta ma non vede l’ora che lo showman presenti un nuovo progetto. Il programma si è attestato su una media di share del 19,6% con oltre 1 milione di spettatori. Su Raiplay ha fatto il botto: 21 milioni le visualizzazioni con picchi significativi tra il pubblico più giovane, il più ambito. Rosario
Strategie «Non affiancherei Carlo Conti a Sanremo Sarebbe una scelta strategica sbagliata»
Fiorello non anticipa nulla, ostenta la copertina del suo libro: «Divano & divano». Claudio Fasulo, vice direttore intrattenimento Prime time Rai, lancia un avvertimento (e un auspicio): «Attenti, Fiore lavora anche dal divano». Lui non si sbilancia. «Non so quando arriverà un’idea nuova, forse tra sei mesi, un anno. Affiancare Carlo Conti a Sanremo? Ma no, sarebbe una cosa strategicamente sbagliata. Chiunque direbbe di no». Chiude a cuor leggero. «Con tutti i governi mi sono sentito libero. Abbiamo preso in giro tutti, come è giusto che sia, non ho mai avuto ingerenze».