Maxi-telescopio targato Microgate
L’azienda bolzanina realizzerà un componente essenziale. Contratto milionario
Sarà il telescopio più grande del mondo, con una componente essenziale realizzata a Bolzano dalla Microgate. Pochi giorni l’azienda ha firmato il contratto da 30 milioni di euro con l’Eso, l’Osservatorio Astronomico Europeo, per la progettazione definitiva e la realizzazione dell’unità di ottica adattativa dello specchio M4 dell’Eelt: sarà il telescopio più grande del mondo, con 39 metri di apertura e costerà un miliardo di euro. Sorgerà nel deserto cileno.
BOLZANO Il telescopio più grande del mondo avrà una componente essenziale realizzata a Bolzano dalla Microgate. All’inizio, nel 1989, i fratelli Vinicio e Roberto Biasi, lavoravano in una soffitta. Esperto di marketing e gestione aziendale il primo, ingegnere aeronautico il secondo: tante idee, pochi soldi e un business da lanciare.
Entrambi con un passato sportivo giovanile di rilievo, avevano appena inventato un sistema per la trasmissione radio dei tempi cronometrici. Ventisei anni dopo e con tante invenzioni brevettate e lanciate sul mercato, pochi giorni la Microgate ha firmato il contratto da 30 milioni di euro con l’Eso, l’Osservatorio Astronomico Europeo, per la progettazione definitiva e la realizzazione dell’unità di ottica adattativa dello specchio M4 dell’E-ELT: sarà il telescopio più grande del mondo, con 39 metri di apertura, costerà un miliardo di euro, sorgerà sul Cerro Armazones, una montagna del deserto cileno di Atacama a 3.060 metri, sarà ultimato nel 2024. Partner del consorzio AdOptica, insieme a Microgate Engineering, è Ads International di Lecco, con il supporto dell’Istituto nazionale di astrofisica.
Roberto Biasi, il «genio scientifico», spiega: «L’immagine di stelle distanti milioni di anni luce viene deformata dalla nostra atmosfera. Per renderla nitida, oltre 20 anni fa, insieme all’astrofisico fiorentino Piero Salinari, ipotizzammo la correzione dell’immagine con uno specchio deformabile. L’ottica adattativa è un sottilissimo specchio da 2,4 metri e spesso 2 millimetri che fluttua nell’aria sopra un campo magnetico governato da computer molto complessi. Viene controllato da 5.316 attuatori, ciascuno dei quali produce un campo magnetico, che agiscono sullo specchio 80.000 volte al secondo per fargli assumere la forma desiderata e dare nitidezza all’immagine catturata dal telescopio». Microgate sviluppa software, hardware e tecnica di costruzione. Ads realizza la parte meccanica con precisione fino al millesimo di millimetro. «Per realizzare l’ottica entro 6-7 anni — spiega Vinicio Biasi, il fratello che cura la parte amministrativa e la logistica — la nostra sede di via Stradivari a Bolzano è insufficiente. Realizzeremo in via Einstein, entro la fine del prossimo anno, un locale di integrazione ad hoc di 300 mq, alto 13 metri, in cui integreremo il sistema in assenza polveri». Le due aziende realizzeranno un sistema simile anche per il telescopio GMT americano. Microgate fattura 7 milioni di euro ed ha 35 dipendenti altamente qualificati. L’83% del fatturato è all’estero. L’attività è diversificata. I cronometri sono utilizzati in eventi come il Giro d’Italia, il Tour de France, il Rally di Montecarlo. Il ramo medicale sviluppa sistemi riabilitativi. La Micro Photon Devices, avviata insieme al Politecnico di Milano, realizza contatori di fotoni con applicazioni bio ingegneristiche e farmaceutiche.