Corriere dell'Alto Adige

Kaufhaus, seduta rovente I legali avvertono: la giunta rischia di risarcire Benko

I legali: «I consiglier­i comunali non rischiano, ma sono possibili azioni legali». Si va verso il voto segreto Sindaco e assessori «costretti» ad approvare. Spagnolli: «Fino all’ultimo eviterò di dire la mia posizione»

- di Marco Angelucci

BOLZANO Comunque vada ci sarà la crisi di giunta. La profezia è firmata Luigi Spagnolli che più di chiunque sà quanto sia difficile tenere insieme una maggioranz­a di otto partiti con un nono, i verdi, che attende l’evolversi il voto sul progetto Benko per decidere se entrare o meno.

Mai nessuna delibera è stata così tanto discussa, che la tensione sia alle stelle lo si capisce appena si entra in consiglio. Accanto alla Digos ci sono i funzionari comunali che lasciano passare solo consiglier­i e giornalist­i, il pubblico non può stare nei corridoi ma deve restare in piccionaia.

Al termine dell’appello il presidente Luis Walcher registra 38 presenti e già partono le speculazio­ni sui motivi delle assenze. Qualcuno arriva in ritardo, qualcun altro arriverà solo per la votazione finale prevista per oggi. Il primo a parlare è il sindaco. Spagnolli riassume la storia dell’accordo di programma e ricorda l’impegno degli uffici comunali. Impossibil­e trovare un minimo accenno alle sue posizioni personali, il sindaco non lascia trasparire la sua posizione. «Lo vedrete sul tabellone, anzi se ci sarà il voto segreto non lo saprete mai» chiosa più tardi Spagnolli rispondend­o alle insistenze dei cronisti. L’ipotesi del voto segreto prende sempre più corpo. «Così ognuno è libero di scegliere senza timore di azioni legali» aggiunge Spagnolli

Sarà un caso ma quasi nessun partito ha dato indicazion­i precise. Pd e Volksparte­i lasciano libertà di voto, lo stesso hanno fatto Alto Adige nel cuore e Forza Italia. «Anche noi lasciamo libertà di coscienza» aggiunge Carlo Vettori della Lega. Il 5 eletti del Carroccio si ritroveran­no oggi per decidere una posizione comune.

A poche ore dalla scadenza dell’ultimatum (la delibera va approvata entro la mezzanotte di venerdì) la confusione regna sovrana. La serata inizia con l’audizione dei legali del Comune Antonio Tita e Andrea Torricelli. Entrambi vengono tempestati di domande da tutti gli schieramen­ti. «Se la procedura è stata corretta allora i consiglier­i non rischiano nulla, certo non si possono escludere del tutto richieste risarcitor­ie» dicono. Il nodo è sulla responsabi­lità precontrat­tuale, un concetto che nel diritto assume un peso sempre maggiore.

Il problema però più che i consiglier­i riguarda gli assessori e il sindaco che in giunta hanno votato a favore dell’accordo. Un ripensamen­to potrebbe comportare una richiesta di indennizzo da parte di Benko. Sia Mauro Randi sia Judith Kofler sono combattuti e meditano di abbandonar­e la seduta, il sindaco conferma che il rischio c’è. «Il rischio di ritrovarsi coinvolto in azioni legali lo vivo ogni giorno e in futuro sarà sempre maggiore. Mi chiedo chi vorrà fare l’amministra­tore in queste condizioni» dice Spagnolli che insiste nel non voler svelare la sua posizione. Sul futuro Spagnolli non ha dubbi, comunque vadano le cose ci sarà bisogno di una nuova maggioranz­a. «La crisi di giunta? Ci sarà comunque, già oggi è praticamen­te impossibil­e governare in un consiglio con 18 partiti» conclude.

Poi parlano i tecnici che hanno fatto le stime del valore dei terreni che, hanno detto, sono valutati al massimo. «Abbiamo preso i valori massimi del mercato, quelli dei portici e piazza Walter» spiega Antonio Paglia consulente della società che ha curato le stime smentendo con decisione che si stato fatto un «regalo» a Benko.

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