L’ULTIMO SCRITTO DI RAMPANELLI «IN FINE IL BUIO»
L’addio di Albert su Facebook: «Riposa in pace, pulcina mia». L’ultimo selfie a Jesolo
«Ècalato il buio su di me» È scritta in 4 fogli lasciati dall’uomo la verità sul duplice delitto di Trento: Rampanelli ha ucciso la compagna per un rapporto che era giunto a conclusione. Poi è stata la volta della figlia di lei, Paola. Il delitto sarebbe avvenuto in 15 minuti.
TRENTO Una doccia gelata, che blocca il respiro. Inaspettata. La morte di Paola Ferrarese e Laura Simonetti spezza bruscamente il quadro di una famiglia che pareva serena. Le lettere di Claudio Rampanelli, scritte poco prima di gettarsi nel vuoto, non danno pace a chi, oggi, tenta di dare una spiegazione a un dolore che non ne trova per definizione. Sgomento e incredulità corrono e ricorrono così nelle parole di Paolo e Fabio Simonetti, i fratelli di Laura nonché zii di Paola.
Agli inquirenti, all’indomani del doppio omicidio in via Marchetti, entrambi hanno raccontato uno scorcio di quotidianità ben lontano dal drammatico epilogo di mercoledì: «Claudio era un uomo buono, pronto a rendersi utile in casa come tuttofare (prima del suo infortunio lavorava come carpentiere, ndr), disponibile ad accompagnarci in auto in caso di viaggi» hanno raccontato. Nulla lasciava presagire quanto accaduto. Persino le problematiche della coppia e la probabile rottura imminente colgono di sorpresa i familiari che, al contrario, non ricordano liti accese: «Claudio non alzava mai la voce, non parlava male di Laura». Nel corso della vacanza di Paola e Laura, inoltre, Claudio avrebbe provveduto a sbrigare alcune faccende domestiche per l’ex marito di Laura, residente nel medesimo palazzo in via Marchetti.
I sentimenti contrastanti che attanagliano i familiari ricorrono anche nel cordoglio, incessante, di chi conosceva le vittime. Albert, ex fidanzato di Paola, ha voluto condividere uno scatto, forse l’ultimo, di mamma e figlia insieme, a Jesolo. «Riposa in pace, pulcina mia» ha scritto. Come lui, molti altri amici di Paola Ferrarese liberano in rete ricordi e saluti. Chi «posta» una foto, chi invece si ferma un istante e si rivolge alla bacheca tristemente silenziosa con un pensiero delicato. È il caso di Maria Teresa Latino: «Ciao amica mia — scrive — Nessuno ha la capacità di cre- derci, nessuno vuole farlo. La verità è che siamo semplicemente senza parole, senza fiato. Il dramma è che non immaginiamo nulla senza di te. Per ora solo immaginarlo fa malissimo».
L’istantanea di Paola con un bell’abito da cerimonia, stretta tra le braccia delle amiche, accompagna invece le parole di Valentina Bailo: «Tornando a casa vedo una stella cadente e sembra banale ma ci siamo guardati. Lasci un vuoto che non sarà mai colmabile. Ovunque tu sia ti prego proteggici».
Poi i colleghi di studio con cui Paola, laureanda in architettura, ha condiviso un workshop sul design a l’Havana. La notizia arriva presto anche lì.
Sconcerto I familiari della cinquantenne sotto choc: «Claudio era sempre disponibile»