Durnwalder «Non distruggete la mia creatura»
La riorganizzazione L’ex governatore «Una ripicca verso la passata gestione» Favorevole il presidente Coldiretti Bolzano, Rossi: ho fiducia, scelta costruttiva
L’ex presidente della Provincia Luis Durnwalder boccia la proposta di Schuler di creare una fusione tra il Centro Laimburg e l’Azienda Foreste. «Sarebbe un errore: sono trentacinque anni che il sistema funziona benissimo».
BOLZANO «Per trentacinque anni sono stato presidente del Centro Laimburg, e per trentacinque anni è sempre stato un punto di riferimento: non vi è alcun motivo di cambiare le cose, se il sistema funziona. E in questo caso, possiamo dire che il sistema funziona ancora benissimo». È amareggiato l’ex presidente della Provincia di Bolzano, Luis Durnwalder: la notizia della decisione dell’assessore provinciale Arnold Schuler di riunire il Centro di sperimentazione Laimburg — con annessi i giardini di Castel Trauttmansdorff, la Giardineria e il Touriseum — con l’Azienda Foreste e Demanio, in un’unica «Azienda provinciale Podere e Demanio» a partire da gennaio 2017, non piace affatto all’ex Landeshauptmann. «È vero che sono fuori dalla vita politica del territorio da qualche tempo — afferma — ma ciò non vuol dire che non possa provare un grande dispiacere per una notizia simile, che riguarda una realtà che ho creato io e che, nel tempo, è sempre stata fonte di grandi soddisfazioni». Come sottolinea Durnwalder, il Centro Laimburg «non è pensabile come entità separata dall’agricoltura dell’Alto Adige». «Con i risultati di precise prove pratiche e ricerche scientifiche — continua — viene guidata e sostenuta la professionalità dell’agricoltore e si cercano sempre nuove soluzioni ai problemi della nostra agricoltura. Un sostegno importantissimo, dunque, per tutto il territorio». Diversi gli obiettivi della prospettata fusione, come spiegato da Schuler: rafforzare il Centro Laimburg quale centro di ricerca, incrementare l’efficienza delle amministrazioni e dare certezza ai costi e alle entrate proprie. «Non metto in dubbio che dopo trentacinque anni si voglia cambiare — sottolinea l’ex governatore della Provincia — ma sia un cambiamento inteso quale aggiornamento, non uno stravolgimento. Non capisco quali scopi si vogliano e si pensi di raggiungere creando un unico ente. La mia paura è che venga distrutto un qualcosa che è stato costruito con amore. La mia paura è per i collaboratori, che probabilmente verranno allontanati o riassegnati ad altre mansioni, con la conseguente nascita di tensioni all’interno della gestione». Durnwalder non nega poi di temere che la decisione dell’assessore Schuler in merito alla ristrutturazione decisa per l’azienda agricola Laimburg possa essere stata presa per «una sorta di ripicca nei confronti della passata gestione». «Schuler ha visto come è nato il Centro, c’era anche lui — ricorda Durnwalder — Facciano come vogliano, ma per me si tratta di un grande errore». Di parere opposto il presidente di Coldiretti Bolzano, Luca Rossi. «Viviamo un periodo storico in cui ogni amministrazione cerca di risparmiare soldi pubblici come può — afferma Rossi — Ho fiducia in questa fusione, la vedo una scelta positiva: sicuramente la nuova riorganizzazione verrà fatta in modo tale da conservare comunque l’identità del Centro di sperimentazione e dell’Azienda Foreste. Ci sarà tempo in futuro, semmai, per criticare: ora è il momento di essere fiduciosi».
35 anni: la durata della presidenza Durnwalder al Laimburg
2017 gennaio: la presunta data di nascita della nuova Azienda provinciale
I timori «La mia paura è che venga distrutto un qualcosa che è stato creato con amore»
Punto di riferimento «Sistema funzionale, per anni sono stati risolti problemi legati alla nostra agricoltura»