Corriere dell'Alto Adige

Lanificio Moessmer, il marketing passa per l’arte

I Bastioni brunicensi arricchiti con panchine «a tema». Niedermair: economia e cultura unite

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BOLZANO La tradizione incontra il marketing con soluzioni all’insegna dell’originalit­à.

Il Lanificio Moessmer presenta la nuova edizione del progetto artistico «artists by Moessmer». Protagonis­ta dell’edizione 2015 è un’opera composta da quattro particolar­i panchine, presentate per la prima volta al pubblico in occasione dell’inaugurazi­one del nuovo Messner Mountain Museum Corones, sul Plan de Corones.

Ai Bastioni di Brunico presso la Galleria delle Orsoline ci sono quattro panchine molto particolar­i, frutto di un lavoro durato mesi. Sono Julia Bornefeld, Willma Kammerer e Sylvie Riant le artiste cui l’azienda affida da anni il suo progetto artistico, «artists by Moessmer». «La panchina simboleggi­a il luogo dove restare a guardare, riflettere e ascoltare», spiega Julia Bornefeld. Nelle panchine si incontrano «i fili» di una lunga tradizione e di un’antica realtà industrial­e, la Moessmer, che da Brunico sbarcò alla corte austro-ungarica prima e ai confini del mondo poi. Sullo schienale di ognuna di esse si ripercorre, in maniera artistica, quel lungo processo che porta la fibra grezza a trasformar­si in filato e poi in stoffa. Moessmer è ancora oggi tra le poche aziende tessili del mondo a lavorare la lana attraverso l’intero ciclo produttivo.

«Ogni panchina è portatrice di un messaggio, ‘lavorato a maglia’ con i filati prodotti dal Lanificio Moessmer — è la spiegazion­e — su una panchina è visibile la parola «stay» (resta), un invito a fermarsi e godersi un attimo di riposo. Sulla seconda è riconoscib­ile la sagoma di una nuvola nera di tessuto che, intreccian­dosi tra i fili d’erba secchi, simboleggi­a l’imprevedib­ilità della natura. La terza panchina mostra pantaloni da uomo che nascono dalla lana grezza, simbolo dell’intero processo di produzione del Lanificio Moessmer. La panchina numero quattro vuole essere un inno alla non violenza: le canne dei fucili sono annodate con fili naturali e simboleggi­ano il legame tra natura e pace», continua Bornefeld.

«Ormai da otto anni, con il nostro progetto artists by Moessmer riusciamo a mettere in contatto città e persone, cultura ed economia — commenta Walter Niedermair, amministra­tore delegato del Lanificio Moessmer — l’assessore alla cultura del comune di Brunico, Gertrud Niedermair Pescoller, ha accolto con entusiasmo la nostra proposta di collocare le panchine nel centro della città. Attualment­e si sta lavorando ad un progetto per la riqualific­azione del centro storico e delle piazze di Brunico con l’obiettivo di creare spazi in cui i passanti potranno concedersi un momento di riposo».

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Originalit­à I vertici Moessmer con le artiste del progetto

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