Corriere dell'Alto Adige

Il sindaco Spagnolli si è dimesso Ma prima rimette in pista Benko Kaufhaus rilanciato «Insensato per me rinunciare a un progetto in cui credo Verrà migliorato»

Giornata convulsa in Comune. L’annuncio agli alleati, poi la fuga per dribblare cronisti e consiglier­i La resa: «Non vedo soluzioni, ho fatto il mio tempo». E Hager esce sorridente dall’ufficio di Moroder

- Francesco Clementi

BOLZANO Dopo quasi dieci anni e tre elezioni vinte, Luigi Spagnolli getta la spugna. Il primo cittadino ha formalizza­to le sue dimissioni (irrevocabi­li, in base alla legge) ieri pomeriggio. Ma prima di lasciare il municipio, il primo cittadino non ha rinunciato all’ultimo colpo di scena: la sua firma al decreto che rimette in piedi la conferenza dei servizi sul progetto Benko, di fatto riaprendo la partita. E così, mentre Spagnolli legge ad assessori e capigruppo di maggioranz­a la sua lunga lettera di dimissioni, Heinz Peter Hager esce dalla porta del direttore generale Helmuth Moroder con un sorriso a 32 denti, inversamen­te proporzion­ale alla furia degli ecosociali. Assieme al sindaco doveva dimettersi anche il vice Klaus Ladinser, uno dei pochissimi informati della decisione: ma fino a ieri sera le dimissioni del vicesindac­o non risultavan­o protocolla­te: un semplice rinvio, oppure una prudenza per non lasciare in mano agli assessori anti-Benko la guida della giunta convocata per stamattina?

Una giornata come quella di ieri il Comune non l’aveva mai vissuta. L’appuntamen­to clou doveva essere la seduta del consiglio comunale con in programma la doppia mozione di sfiducia, che invece non verrà mai trattata. Alle 18.30, quando inizia il consiglio, Spagnolli non c’è: è letteralme­nte fuggito poco prima da un’uscita secondaria, cercando di dribblare i cronisti. «Lasciatemi in pace —sbotta —, ora non sono più un personaggi­o pubblico...». Le sue dimissioni, anticipate da un lungo post su Facebook, vengono riferite dal presidente Luis Walcher. È una scena surreale: oltre a Spagnolli non si presentano in aula il vice Klaus Ladinser, né le assessore De Lorenzo e Peintner. Della giunta ci sono solo Mauro Randi, Luigi Gallo e Luciano Giovanelli, prima sconvolti e poi furibondi. Già, perché nel menù del giorno non ci sono solo le dimissioni del sindaco, ma anche la clamorosa riapertura della pratica Benko. Subito prima di dimettersi, infatti, Spagnolli ha deciso di rimettere in pista la conferenza dei servizi (formata da tecnici di Comune e Provincia), che valuterà una nuova versione dell’accordo di programma con la Signa. Resta da capire se ad approvare o meno il nuovo accordo con Benko sarà un commissari­o, l’attuale consiglio comunale (non ancora sciolto) o il prossimo che uscirà dalle elezioni di maggio. La seduta di consiglio si trascina nel caos più totale fino alle otto: poi tutti a casa, ci si riaggiorna al primo ottobre per parlare di incenerito­re.

L’ultima giornata da sindaco si era aperta per Spagnolli con l’abituale vendemmia nella vigna comunale di Castel Roncolo. «È uso nella nostra terra —scriverà poi —, prima di passare il maso all’erede, effettua- re il raccolto». Poi, alle 15.30, convoca gli assessori per una giunta straordina­ria. Lì, per la prima volta annuncia la sua volontà di dimettersi assieme a Ladinser. A metà riunione Gallo, considerat­o il più vicino a Spagnolli tra gli ecosociali, se ne va, scuro in volto. Dopo un po’ escono anche gli altri, mentre entrano i membri della maggioranz­a, ignari di tutto. Ma c’è qualcun altro che sale le scale del municipio: è Heinz Peter Hager, il fiduciario di Benko, convocato nell’ufficio del direttore generale Moroder. All’uscita Hager è raggiante: «Cosa succederà? Vedremo...».

Spagnolli, nella sua lettera d’addio, spiega perché ha voluto rilanciare la pratica Kaufhaus, bocciata dal consiglio comunale lo scorso luglio. «Mi sono chiesto se ha ancora senso — scrive l’ormai ex sindaco — tenere bloccato il “Pru” di Via Alto Adige, che riqualific­a un’area importante della città, porta 100 milioni di euro al Comune di cui 70 milioni cash, e che attivando un grande cantiere dà lavoro a diverse ditte locali. Di fronte al rischio contenzios­i parrebbe probabilme­nte più opportuno tenere aperto il procedimen­to, in cui personalme­nte ho creduto fin da subito. Ha senso che, pur essendo consapevol­e che non sono in grado di tenere insieme questa maggioranz­a, io rinneghi non il progetto in sé, ma il percorso amministra­tivo, quello dell’articolo 55 quinquies, che continuo a ritenere essere una grande innovazion­e, anche se migliorabi­le, nel rapporto tra gli enti pubblici e l’imprendito­ria privata nel progettare insieme la città del futuro? No, non ha senso. Intendo pertanto convocare nuovamente la conferenza di servizi che ulteriorme­nte migliorerà il progetto del “Pru” di Via Alto Adige, tenendo conto delle indicazion­i emerse in questi mesi».

Quante alle motivazion­i delle dimissioni, Spagnolli ammette l’impossibil­ità di tenere in piedi una coalizione spaccata su tutto, e si toglie i sassolini. «È ormai evidente — ammette — che non riusciamo a trovare un denominato­re comune che ci faccia stare insieme serenament­e. Projekt Bozen ha deciso di chiamarsi fuori dalla maggioranz­a, così come il Psi. Pd, Lista Civica ed Svp hanno il loro daffare per contenere le spinte centrifugh­e di più d’uno. La Sinistra, che coerenteme­nte tiene botta nonostante la contestazi­one di una parte consistent­e dei propri militanti, ha ripetutame­nte ribadito la propria radicata convinzion­e di dover continuare ad incessante­mente confrontar­si su ogni tema. Nel Pd persistono due anime, nella Svp la cesura è ancora più marcata, e i due partiti non si accordano sulle deleghe. Non vedo soluzioni a questo dibattito.Ho fatto il mio tempo lascio». C’è spazio per l’orgoglio: «Consegno ai bolzanini una città con nuovi quartieri, nuovi ponti, nuovi sottopassi, nuove scuole, nuove iniziative e tanti piani e progetti. Una città che ha saputo far crescere la convivenza». Ma il colpo di coda su Benko è destinato ad avvelenare il finale.

La seduta Primo cittadino e vice disertano il consiglio La mozione di sfiducia non viene discussa

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 ??  ?? Istantanee Sopra, Luigi Spagnolli inforca la sua bici elettrica ed esce dal municipio senza presentars­i al consiglio. Qui a fianco, il fiduciario di Benko, Heinz Peter Hager, appena uscito dall’ufficio del direttore generale (e presidente della...
Istantanee Sopra, Luigi Spagnolli inforca la sua bici elettrica ed esce dal municipio senza presentars­i al consiglio. Qui a fianco, il fiduciario di Benko, Heinz Peter Hager, appena uscito dall’ufficio del direttore generale (e presidente della...

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