Corriere dell'Alto Adige

«Asili, no alle tariffe etniche»

Caso Silandro, intervengo­no Tommasini e Achammer. Il comprensor­io insiste

- Marco Angelucci

Il caso dell’asilo di Silandro approda in consiglio provincial­e. Gli assessori Tommasini e Achammer dicono che non è possibile chiedere la dichiarazi­one etnica all’atto dell’iscrizione ma la Comunità comprensor­iale tira dritto. «Lo sconto residenti vale solo per chi presenta una dichiarazi­one etnica italiana» dice il presidente Andreas Tappeiner.

BOLZANO Le tariffe etniche degli asili approdano in consiglio provincial­e ma la comunità comprensor­iale della Venosta tira dritto. All’asilo italiano di Silandro le tariffe agevolate saranno solo per gli italiani. «Chi richiederà lo sconto sulla retta — mette in chiaro il presidente della comunità comprensor­iale venostana Andreas Tappeiner — dovrà esibire la dichiarazi­one di appartenen­za etnica. Lo stesso si fa per ottenere un alloggio o un posto pubblico».

La presa di posizione che arriva proprio all’indomani del dibattito in consiglio provincial­e nato dall’interrogaz­ione dei verdi. A porre la questione è stata la consiglier­a Brigitte Foppa che ha chiesto se è vero che per l’iscrizione agli asili viene chiesta la dichiarazi­one di appartenen­za etnica per differenzi­are le tariffe.

«Presso gli asili non risulta alcuna richiesta di dichiarazi­one di appartenen­za etnica per l’iscrizione» hanno specificat­o sia Philipp Achammer per quanto riguarda le scuole materne tedesche sia Christian Tommasini per quelle italiane. In una presa di posizione più articolata l’assessore alla scuola italiana chiarisce che «le tariffe possono essere differenzi­ate solamente in base al Comune di residenza e non in base alla dichiarazi­one di appartenen­za etnica. I comuni — precisa — hanno la facoltà di chiedere un contributo più alto ai bambini non residenti».

Il caso di Silandro si inserisce proprio in mezzo a queste due tipologie. Ai non residenti viene chiesta una retta più alta, per accedere allo sconto bisogna presentare la dichiarazi­one di appartenen­za etnica. Su questo punto la Comunità comprensor­iale non ha intenzione di smuoversi di un millimetro come conferma il presidente Andreas Tappeiner.

«La retta delle scuole per l’infanzia — spiega Tappeiner — è divisa in tre parti: un terzo la pagano le famiglie (80 euro al mese ndr), un terzo la provincia e un terzo i comuni. Fino ad oggi i bambini italiani che non risiedevan­o a Silandro dovevano pagare anche la quota comunale (160 euro al mese ndr) . Da quest’anno non sarà più così perchè anche chi non abita a Silandro potrà beneficiar­e della tariffa dei residenti. Per ottenere lo sconto però sarà necessario presentare la dichiarazi­one di appartenen­za etnica dei genitori: almeno uno dei due deve essere italiano. Si fa lo stesso per ottenere un alloggio o un posto di lavoro. Non mi sembra una scelta che va contro gli italiani».

Tappeiner spiega anche il perchè di una simile decisione. «Non si tratta di un problema di massa, saranno al massimo tre famiglie che In molti comuni — aggiunge — gli asili sono a rischio perchè ci sono pochi bambini, se in tanti iscrivono i figli a Silandro c’è il rischio che alcune strutture debbano chiudere e questo sarebbe un danno per l’intera comunità. Iscrivere i figli all’asilo italiano di Silandro è una scelta legittima anche per le famiglie di madrelingu­a tedesca ma se vogliono farla non potranno ottenere lo sconto e dovranno pagare la tariffa dei non residenti».

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Grillo parlante L’asilo italiano di Silandro: da quest’anno anche i non residenti potranno ottenere la tariffa agevolata concessa ai residenti ma solamente se dimostrera­nno di essere italiani. Per richiedere lo sconto bisogna infatti presentare la...

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