Corriere dell'Alto Adige

Obbligo di vaccinazio­ne, sanzioni ribadite

Team Autonomie: «Rito medievale». Stocker: «Responsabi­lità sociale»

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BOLZANO Cinque sì, quattro astensioni e 21 no. Questo il risultato con cui la mozione del team Autonomie, che puntava a eliminare le sanzioni per chi rifiuta il vaccino, è stata respinta ieri in consiglio provincial­e.

Un tema controvers­o, quello della libertà di decisione sulle vaccinazio­ni. La proposta di Elena Artioli (Team Autonomie) chiedeva alla giunta di avvalersi della sua facoltà di «sospendere l’applicazio­ne delle sanzioni pecuniarie previste per l’inosservan­za dell’obbligo vaccinale e di rivedere alla luce dei progressi nel resto dell’Ue il proprio approccio alle vaccinazio­ni obbligator­ie, fermi restando gli aspetti positivi di taluni vaccini». Artioli ha definito «medievale» il rito di coercizion­e dell’ammenda, e chiesto di rispettare la libertà di coscienza, puntando sull’informazio­ne piuttosto che sull’obbligo. Ha segnalato che in alcune regioni italiane è già stato ritirato l’obbligo di vaccinazio­ne.

La proposta è stata sostenuta da Brigitte Foppa (Verdi), che ha sottolinea­to come in Alto Adige la scelta di non vaccinare è esercitata consapevol­mente dai genitori, e che molte malattie sono ormai scomparse. Al contrario Paul Köllensper­ger (Cinquestel­le) ha ricordato che nella sua famiglia di medici le vaccinazio­ni erano considerat­e ovvie, un intervento sanitario a favore della collettivi­tà, con l’intento di debellare certe malattie, tanto è vero che difterite e poliomelit­e sono quasi sparite. «Si vaccina per proteggere soprattutt­o i più deboli, e più gente si vaccina più sicurezza c’è per tutti —ha detto il grillino — . Togliere le sanzioni potrebbe far aumentare la quota di non vaccinati, con il rischio di veder ritornare certe malattie». L’assessora Martha Stocker ha sottolinea­to l’importanza di migliorare l’informazio­ne in merito, accompagna­ndo i genitori. «Comprendo le preoccupaz­ioni dei genitori —ha detto l’esponente della giunta — , ma è fondamenta­le la responsabi­lità sociale. Il vaccino citato da Artioli, considerat­o comunque non pericoloso dal Ministero, non è usato in Alto Adige». Dopo una lunga discussion­e, la mozione é stata quindi respinta con 21 no, 5 sì e 4 astensioni.

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Presidio Dosi di vaccino: in Alto Adige molte famiglie invocano libertà di coscienza

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