Corriere dell'Alto Adige

BOMBARDIER­I ITALIANI SULL’IRAQ IL PREZZO DELLE ALLEANZE MILITARI

- Tommaso Brogi,

Bombardare sì o no? Ci risiamo. Ancora una volta l’Italia si ritrova, suo malgrado, trascinata in un finto dibattito che in realtà si sa benissimo quale esito avrà. La scelta di partecipar­e o meno all’azione militare sui territori occupati dall’Isis in Iraq sarà concretame­nte presa da altri soggetti della coalizione internazio­nale a cui siamo legati. Sarà infatti difficile che il governo Renzi possa rifiutarsi di contribuir­e ai bombardame­nti aerei, seppure con pochi mezzi, anche perché un’eventuale partecipaz­ione, a quanto pare, eviterebbe i tagli al budget per la Difesa.

Segnalo due aspetti: il primo è che la storia continua a ripetersi e ogni volta che si discute di interventi militari l’Italia si ritrova puntualmen­te in un limbo destinato a risolversi alla fine con un assenso stiracchia­to e inutile, dato quasi per sfinimento e senza una reale valutazion­e di quanto si sta andando a fare. Qui subentra il secondo punto: il 99,9% delle azioni militari promosse negli ultimi 20 anni dagli Stati Uniti si sono rivelate inutili e quasi controprod­ucenti. Non sto qui a ricordare le «esportazio­ni di democrazia» in Medio Oriente che ora ci riconsegna­no un quadro decisament­e peggiore rispetto a qualche anno fa. Un esempio su tutti ce lo dà l’Afghanista­n; per non parlare del pasticciac­cio brutto causato in buona parte anche dalle strategie fallimenta­ri di Obama. Il mio modestissi­mo parere è che anche questa volta contribuir­emo all’ennesimo piano, inutile e tardivo, degli Stati Uniti.

non so se la situazione si evolverà così, seppure mi pare che lei non sia troppo lontano dalla verità. Fare parte di alleanze internazio­nali — anche militari — ha costi di vario tipo. L’ultimo (e forse unico) impiego militare diretto italiano credo sia stato nella grande crisi dell’ex Jugoslavia. Almeno lì la vicenda si è risolta positivame­nte. Di fronte alle pulizie etniche e all’assedio di Sarajevo, pure il pacifico e pacifista Alex Langer ci ricordò che non si poteva stare a guardare mentre gli inermi venivano massacrati. Per quanto riguarda il cosiddetto Stato islamico, sono convinto che le sue nefandezze possano quasi far impallidir­e quelle dei nazisti, senza contare l’impatto sull’Europa delle popolazion­i inevitabil­mente in fuga. Personalme­nte riterrei perlomeno necessario che il nostro Paese — non intervenen­do direttamen­te nei bombardame­nti — aumenti il supporto agli altri Stati impegnati nel conflitto.

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