Scandalo doping Chiesto il processo per i Taschler
Doping, nei guai anche il dottor Ferrari
La Procura di Bolzano si appresta a chiedere il rinvio a giudizio nei confronti di Gottlieb e Daniel Taschler, biatleti padre e figlio coinvolti nell’indagine partita dall’Antidoping di Padova e planata sul tavolo del pubblico ministero Giancarlo Bramante.Nei guai anche il medico Michele Ferrari.
BOLZANO La Procura di Bolzano si appresta a chiedere il rinvio a giudizio nei confronti di Gottlieb e Daniel Taschler, biatleti padre e figlio coinvolti nell’indagine partita dall’Antidoping di Padova e planata sul tavolo del pubblico ministero Giancarlo Bramante. Il magistrato si appresta entro la fine della settimana a chiedere il giudizio dei due atleti e del medico Michele Ferrari. Sono accusati di aver violato la legge sul doping numero 376/2000.
A Ferrari viene contestata la violazione del comma 7 dell’articolo 9 della legge 376/2000 sul doping, che punisce «chiunque commercia i farmaci e le sostanze farmacologicamente o biologicamente attive (...) attraverso canali diversi dalle farmacie aperte al pubblico, dalle farmacie ospedaliere, dai dispensari aperti al pubblico e dalle altre strutture che detengono farmaci direttamente, destinati alla utilizzazione sul paziente». La pena prevista va da due a sei anni.
Taschler padre, 53 anni, già biatleta oro nei mondiali del 1991 oggi dirigente sportivo e allenatore di biathlon italiano, dal 2006 vicepresidente dell’International Biathlon Union, e Taschler figlio, 27 anni, giovane promessa del biathlon appartenente al corpo forestale dello Stato, già due volte oro ai campionati mondiali giovanili.
L’avvocato dei Taschler, Flavio Moccia, si dice però sereno. Per quanto riguarda Taschler padre è atteso entro la fine dell’anno il verdetto della giustizia sportiva di Roma. «Visto che in quella sede ci verrà sicuramente notificata l’archiviazione del procedimento sportivo si tratterà praticamente di una premessa per il medesimo esito anche in penale» spiega l’avvocato Moccia. Più delicata la posizione di Daniel, a carico del quale la Procura ha in mano le intercettazioni raccolte da Padova. «D’altro canto però gli esami del sangue fatti dal Nas nei suoi confronti hanno escluso nel modo più categorico l’uso di sostanze dopanti da parte dell’atleta. Ecco dunque perché sono fiducioso che anche nel caso di Daniel il processo si concluderà positivamente» prosegue Moccia.
A Taschler padre la Procura contesta di aver tenuto i contatti con Ferrari per conto del figlio, che avrebbe poi incontrato Ferrari da solo all’uscita di Ferrara nord dell’autostrada. Secondo gli accertamenti svolti dalla Procura di Bolzano Taschler avrebbe incontrato almeno sei volte Ferrari in vista dei mondiali di biathlon in fase di organizzazione ad Anterselva. I fatti contestati fanno riferimento al 2010. «Sicuramente gli elementi per chiedere un rinvio a giudizio c’erano, specialmente dopo il can can mediatico scaturito dall’indagine di Padova. Ma per una condanna occorrono prove» mette in guardia Moccia, pronto a dare battaglia.
Il gup ha ora il compito di fissare la data dell’udienza. In quella sede verrà deciso il rinvio a giudizio o il non luogo a procedere nei confronti degli indagati.
La difesa Moccia: «Nessuna violazione, lo dimostrano anche gli esami del Nas»