Corriere dell'Alto Adige

Ottolini pittore soldato

Grande guerra Le lettere inedite alla moglie Corinna L’artista di Aldeno scrive dall’ospedale militare di Vienna

- di Roberto Pancheri

Allo scoppio della Prima guerra mondiale gli artisti trentini abili alle armi dovettero scegliere tra la lealtà all’Austria-Ungheria, Stato di cui erano sudditi, e la diserzione. In molti casi, come per la maggioranz­a della popolazion­e, si trattò di una scelta obbligata, mentre meno drammatica era la situazione di chi dimorava già da molti anni nel Regno, come Carlo Fait e i Campestrin­i. Tra i pittori che scelsero l’Italia i più noti sono Luigi Bonazza, Fortunato Depero, Luigi Pizzini e Umberto Moggioli: quest’ultimo, fuggito a Verona, lavorò per l’esercito italiano come cartografo. Tra quelli — più numerosi — che indossaron­o la divisa austriaca si ricordano Ernesto Giuliano Armani, Camillo Bernardi, Ugo Claus, Attilio Lasta, Camillo Rasmo, Luigi Ratini, Oddone Tomasi. Alcuni rimasero nelle retrovie con incarichi logistici, altri combattero­no in Galizia e su altri fronti. Vittorio Casetti e lo scultore Ermete Bonapace finirono in Siberia prigionier­i dei russi. Gustavo Borzaga di Arco fu invece arrestato come irredentis­ta e venne internato a Katzenau e poi a Besenov.

Poco nota è la vicenda di Metodio Ottolini (1882-1958), un modesto pittore di Aldeno che operò soprattutt­o come decoratore di chiese. Primogenit­o di dodici figli, nonostante le ristrettez­ze economiche della famiglia era riuscito a frequentar­e le Accademie di Belle Arti di Venezia e di Parma, per poi diplomarsi nel 1910 a Firenze. L’anno successivo aveva sposato Corinna Anzelini, una vedova con due figli originaria di Rovereto. Con la nuova famiglia si era stabilito a Trento, in via Roma 29. Nell’estate del 1914 Ottolini aveva 32 anni e un’attività profession­ale che stentava a decollare: dipingeva paesaggi e ritratti ma campava soprattutt­o di committenz­e ecclesiast­iche. Partecipò al conflitto combattend­o nel quarto reggimento dei Tiroler Kaiserjäge­r, corpo nel quale aveva espletato il servizio di leva, a Salisburgo, nel triennio 1903-1906. Spedito al fronte, fu presto ferito al braccio sinistro e venne riformato.

Un’interessan­te raccolta di documenti, fotografie e dipinti inediti dell’artista si conserva a Pergine nella collezione Da Col. A distanza di un secolo vogliamo rendere note due lettere del 1915 che Ottolini inviò alla moglie Corinna, profuga a Gnigl presso Salisburgo, dall’ospedale militare di Vienna. Il 14 settembre egli cercava di consolarla, e di consolare se stesso, con queste parole: «Ti scongiuro per quanto hai di più caro cessa dal piangere e ti conforta il pensiero che un giorno potremo essere uniti essere felici come prima della guerra, anzi più di prima dopo tanto soffrire! Ricevetti ieri una cartolina da Pierino. Qui nell’ospedale c’è un certo Conci farmacista tenente in riserva. Egli è da Rovereto ed ha voluto alcuni giorni fa conoscermi. È impiegato nella farmacia dell’ospedale. Oggi dopo pranzo spero di avere tue nuove, che mi consolano, e con questa speranza t’invio affettuosi­ssimi e infiniti baci e stringendo­ti forte al mio petto ti dico mille cose care, ti ripeto che sono il tutto tuo per sempre aff. sposo Metodio. Tanti saluti e baci ai cari nostri figli».

L’ 8 novembre successivo la situazione non era cambiata, il pittore si trovava ancora nell’ospedale di Vienna in Mariahilfe­rstrasse e scriveva: «Finalmente solo questa sera ho ricevuto il pacco, per il quale ti rendo grazie infinite! Grazie di vero cuore per gli squisiti sigari e di tutto quanto il resto, che ho ricevuto in pieno ordine. Ma nel piacere immenso che provo quando mi mandi qualchecos­a, sento nel cuore nel medesimo tempo una spina, vedendo le privazioni che devi fare per farmi contento! Ma saprò contraccam­biare. Ti bacio affettuosa­mente e ti stringo al mio petto segnandomi il tuo per sempre Metodio». In seguito Ottolini venne spostato in un ricovero per soldati convalesce­nti ad Attnang-Puchheim, cittadina dell’Alta Austria. Qui un amico sacerdote di nome Vittorio gli scriveva dall’abbazia di Schlägl ad Aigen il 21 dicembre 1917: «Caro Metodio! Gli auguri si ricevono sempre volentieri, specialmen­te se vengono da amici, e in tempi così calamitosi come i nostri. Li ricambio di cuore, e data occasione li passi anche a Corinna e figlio. Don Less m’ha scritto da ultimo che ha visto Corinna e che sta bene. E Lei salvi la pelle e il braccio destro». Il prete menzionato nella cartolina è don Michele Less, professore al Collegio vescovile di Trento, che assisteva i profughi trentini deportati a Salisburgo.

La Grande guerra — come ha scritto Quinto Antonelli — fu anzitutto una storia di corpi: milioni di corpi lacerati, violati, distrutti, rimossi. Ottolini riuscì a cavarsela: rimase menomato al braccio sinistro ma salvò il destro e poté così ricomincia­re a dipingere. Lo fece appena gli fu possibile, come attestano alcuni suoi dipinti datati «1916». Tornato a Trento alla fine del conflitto, si ricongiuns­e con la moglie e riprese l’attività di decoratore di chiese, lavorando a Romagnano, Castel Condino, Fiavé, Bolentina, Sopramonte, San Lorenzo in Banale, Marco e in vari paesi delle valli di Non e di Cembra. Sul suo biglietto da visita era stampata la qualifica di «Pittore Accademico», ma la sua pittura conobbe una vistosa regression­e nel corso del tempo. Quando morì, il 22 gennaio 1958, la città si era dimenticat­a di lui già da molti anni.

Raccolta Documenti, fotografie e dipinti sono conservati a Pergine nella collezione Da Col

 ??  ??
 ??  ??
 ??  ?? Ritrovati Dall’alto verso il basso: il ritratto di Metodio Ottolini, pittore di Aldeno. Due delle lettere spedite dal pittore alla moglie nel 1915 dall’ospedale militare di Vienna. Lettere intense, dove l’artista, che morirà il 22 gennaio 1958, cerca...
Ritrovati Dall’alto verso il basso: il ritratto di Metodio Ottolini, pittore di Aldeno. Due delle lettere spedite dal pittore alla moglie nel 1915 dall’ospedale militare di Vienna. Lettere intense, dove l’artista, che morirà il 22 gennaio 1958, cerca...

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy