Referendum aeroporto Bassa Atesina, l’Svp dice no
Sindaci e consiglieri schierati per il «no». Schiefer: l’ampliamento pregiudicherebbe la qualità della vita Fronte del sì, parla Corea (Pd): Laives doveva chiedere sgravi e pretendere un rappresentante nell’Abd
BOLZANO Sindaci e amministratori Svp della Bassa Atesina scendono in campo per dire No all’aeroporto in vista del referendum di domenica.
Ieri diversi esponenti locali della Svp alla Walterhaus di Bolzano hanno esposto le ragioni del loro rifiuto ad un nuovo finanziamento dello scalo. All’incontro ha partecipato anche l’Obmann Philipp Achammer, favorevole allo scalo: l’assessore provinciale ha però spiegato che, pur votando convintamente Sì, non vuole comunque far mancare la sua vicinanza ai colleghi che invece si sono schierati per il No.
Il primo a prendere la parola è stato il consigliere provinciale Oswald Schiefer, per molti anni sindaco di Cortaccia e attualmente presidente della sezione Svp Bassa Atesina, che proprio nei giorni scorsi aveva firmato un documento insieme a Verdi, Movimento 5 Stelle e destra tedesca dell’assemblea per affermare la propria contrarietà al rifinanziamento dello scalo.
«Un Sì significa un’espansione senza limiti della struttura, con ulteriori rischi per la salute e un netto deterioramento della qualità della vita per l’area interessata, con la significativa svalutazione delle proprietà di tutti i cittadini. Votare No — ha proseguito il consigliere — significa invece bloccare ulteriori finanziamenti pubblici alla struttura e ridurre i danni per ambiente e salute nelle aree di Bolzano, Oltradige e Bassa Atesina».
Wolfgang Oberhofer, sindaco di Termeno, spiega: «Il nostro territorio presenta già diversi fattori di inquinamento, uno su tutti l’A22. Domenica voteremo No prima di tutto per tutelare la salute dei cittadini, che già respirano un’aria abbastanza inquinata. Con un allungamento della pista aumenterebbero voli e passeggeri, con conseguenze ambientrollo tali per noi molto pesanti. Credo comunque — ha aggiunto Oberhofer — che tutti i sindaci della Bassa Atesina la pensino in questo modo. Sul rischio che subentri un privato io credo che possiamo stare più che tranquilli: chi eventualmente decidesse di imbarcarsi in un’avventura del genere andrebbe incontro a buchi da ripianare e scarse prospettive di guadagno».
Sulla stessa lunghezza d’onda, il sindaco di Salorno, Roland Lazzeri: «L’aeroporto non sarà mai portatore di grandi possibilità di sviluppo per il nostro territorio, anzi soprattutto per noi della Bassa Atesina ci saranno più che altro risvolti negativi».
Giovanni Seppi, vicesindaco di Laives: «Dalle nostre parti esistono già diverse strutture che incidono pesantemente sull’ambiente. Oltre all’A22 ricordo il Safety Park».
Intanto, però, si registra anche qualche voce fuori dal coro. Emilio Corea, capogruppo Pd al consiglio comunale di Laives, illustra invece le ragioni del Sì, puntando il dito contro l’attuale amministrazione: «Anziché andare in giro a regalare bandierine inneggianti il No al referendum sul con- pubblico della struttura, sarebbe stato più produttivo che l’amministrazione di Laives avesse attuato una politica di trattative con la Provincia per prevedere sgravi fiscali per le famiglie che abitano nei pressi dell’aeroporto e magari ottenere lo stanziamento di qualche euro per insonorizzare le abitazioni che dimostreranno di avere reali disagi e, sempre ai fini di ulteriore tutela e garanzia di controllo, pretendere la presenza di un membro dell’amministrazione all’interno del cda di Abd».
La critica Questo territorio subisce da anni già troppe strutture inquinanti, prima tra tutte quella dell’A22