L’amore di oggi in opera
Il direttore Lošek: «Al centro il sentimento, prima ironia della vita»
Èquasi rassicurante. Anche in questa seconda stagione operistica curata dalla Fondazione Haydn di Trento e Bolzano e presentata ieri a Bolzano (alla presenza del neo sindaco Renzo Caramaschi che ha assicurato di voler vincolare il sostegno alla cultura nel programma di governo della città) prosegue il filone voluto da Matthias Lošek. Il direttore artistico incaricato per il triennio dal 2015 al 2018, dopo la sorprendente stagione iniziale 2015/16 incentrata sull’opera del Ventesimo secolo che ha saputo catturare l’interesse del pubblico regionale, rilancia. Quattro dei cinque appuntamenti con l’opera, in cartellone dal prossimo autunno fino a maggio 2017 in regione, saranno dedicati a produzioni contemporanee, scritte e rappresentate negli ultimi anni, dal 2012 in poi. Citando Serge Dorny dell’Opera di Lione in Francia, Lošek dice infatti che culturalmente «c’è bisogno più che di una, forse malata, “nostalgia del passato” di una più salutare e attuale “nostalgia del futuro”».
Considerando quanto il culto della tradizione sia radicato nel mondo dell’opera la proposta di Lošek è decisamente coraggiosa ed è già stata premiata dal riscontro positivo del pubblico nella scorsa stagione. L’orecchio risvegliato alle sonorità e ai temi dell’era moderna potrà ora immergersi nella musicalità contemporanea. The irony of life, il filo rosso dello scorso anno diventa Love and other cruelties. «L’amore è la prima delle ironie della vita — spiega sempre Lošek — non si tratterà ovviamente di amore romantico, bensì delle forme contrastate di questo sentimento come si manifestano nel tempo in cui viviamo». Il sipario sulla stagione si aprirà il 7 ottobre al Teatro comunale di Bolzano con l’opera Written on skin del compositore britannico George Benjamin su libretto di Martin Crimp, basata su una novella di Guilhem de Cabestanh, in cui si intrecciano amore, erotismo e morte. Seguirà in dicembre (il 2 e il 4 a Trento) una versione originale della fiaba natalizia di Dickens A Cristmas Carol musicata da Iain Bell, altro acclamato compositore britannico contemporaneo, che tematizza di nuovo l’amore, questa volta verso il prossimo con una componente di feroce critica sociale. Nel primo appuntamento del 2017 (3 e 5 marzo) andrà in scena a Bolzano l’opera The Raven, del giapponese Toshio Hosokawa, ispirata all’omonomo poema di Edgar Allan Poe in cui si unisce anche il fascino misterioso del «no», antica forma di teatro nipponico dove la musica e la recitazione sono accompagnate dalla danza e dalla poesia. Quasi come una pausa l’appuntamento successivo (1 e 2 aprile a Bolzano) riscoprirà la tradizione con il capolavoro di Mozart Le nozze di Figaro sul celeberrimo libretto di Da Ponte, dove ancora eros e sesso sono al centro di una movimentata vicenda in cui si alternano momenti drammatici e comici. Quartett di Luca Francesconi, tratta dall’omonimo testo del drammaturgo tedesco Heiner Müller, ispirato a sua volta dal romanzo Le liasions dangereuses, concluderà la stagione il 5 e 7 maggio a Trento.