Corriere dell'Alto Adige

Maestre in piazza «Vogliamo altre assunzioni»

In 500 davanti alla Provincia. Achammer e Deeg: sì al confronto

- Angelucci

Maestre d’asilo in piazza per chiedere nuove assunzioni all’amministra­zione provincial­e: «Gli orari di apertura degli asili, il numero di bambini che ogni anno aumenta rendendo sempre più difficile l’attività didattica e un carico burocratic­o crescente che incrementa il lavoro.

BOLZANO Nemmeno questa volta la pioggia ha fermato le maestre d’asilo. Sono arrivate in cinquecent­o davanti alla sede del consiglio provincial­e per chiedere più risorse per le scuole dell’infanzia dove, a causa della mancanza di personale, le sezioni diventano sempre più grandi. Gli assessori Philipp Achammer (Istruzione) e Waltraud Deeg (Personale) martedì hanno firmato una prima intesa con i sindacati ma non sono riusciti a disinnesca­re la protesta. Così anche loro sono dovuti scendere sotto la pioggia per parlare con le maestre promettend­o che tutte le richieste verranno affrontate nel tavolo di confronto che si aprirà a settembre. «So che tante volte vi hanno illuso ma vi chiedo di darci fiducia ancora una volta» dice Achammer.

Appena l’auto con gli altoparlan­ti è arrivata davanti al consiglio si è scatenato l’acquazzone. Ma loro, le maestre, non si sono fatte intimidire. Hanno aperto gli ombrelli e si sono disposte a semicerchi­o srotolando gli striscioni. I delegati sindacali hanno elencato quelle che sono le loro richieste. «Gli orari di apertura degli asili, il numero di bambini che ogni anno aumenta rendendo sempre più difficile l’attività didattica e un carico burocratic­o crescente che increl’assessore menta i carichi di lavoro» tuonano i sindacalis­ti mentre la selva di ombrelli applaude. «Siamo qui per far capire alla politica che non abbiamo alcuna intenzione di arrenderci» tuona Cornelia Brugger, ex segretaria della Funzione pubblica Cgil e fondatrice del collettivo Kindergart­en aktuell Südtirol (Kas) che si chiede dove siano gli eletti del Pd. «Perchè non si fanno vedere?».

Anche se la protesta nasce dalle scuole tedesche — che a causa dell’aumento delle iscrizioni di italiani e stranieri si ritrovano con drammatich­e carenze di personale — in piazza c’erano anche tante maestre italiane che invece hanno il problema opposto. Ovvero rischiano di perdere il posto proprio perchè le iscrizioni aumentano nella scuola tedesca. Come Katya Scola, precaria a Bolzano. «Siamo qui perchè ci battiamo nell’interesse dei bambini, indipenden­temente dalla lingua che parlano» dice tra gli applausi. «I soldi ci sono, la Provincia li tiri fuori» grida un’altra maestra guadagnand­osi le grida di approvazio­ne della piazza.

Piazza in cui spuntano anche Philipp Achammer e Waltraud Deeg, pure loro muniti di ombrello. «Non voglio farvi promesse che non possiamo mantenere. So — esordisce all’istruzione — che tante volte vi hanno illuso. Vi chiedo di darci fiducia ancora una volta. Tra qualche mese ci misurerete su quello che abbiamo fatto. Dateci questa opportunit­à».

Proprio martedì Achammer e Deeg avevano incontrato i sindacati delle maestre concordand­o l’avvio di un tavolo di confronto in cui discutere, da settembre in poi, tutte le questioni poste dalle maestre.

«Innanzitut­to — sottolinea Achammer — si punta al riconoscim­ento del fatto che l’accordo sul contratto transitori­o, che prevede una riduzione dell’orario di lavoro, rappresent­a un primo importante segnale da seguire nelle trattative. In secondo luogo verrà messa nero su bianco la garanzia di 24 ulteriori posti in pianta organica e infine occorrerà fare chiarezza sulle possibilit­à di prevedere ulteriori risorse a favore delle scuole materne». Appena il protocollo d’intesa verrà sottoscrit­to dai sindacati, si potranno fissare i prossimi passi da seguire e dare il via alle trattative.

«Sono convinta — fa notare l’assessora Deeg — che il tema dell’infanzia vada affrontato in maniera complessiv­a. Vogliamo aprire una discussion­e costruttiv­a con i sindacati per migliorare la situazione delle scuole materne. Sul tema occorre avere una visione d’insieme, che tenga conto di tutte le parti coinvolte, e che coinvolga direttamen­te anche le famiglie». Chissà che non sia l’occasione per iniziare a parlare anche di asili bilingui.

Brugger «Vogliamo far capire alla politica che non abbiamo intenzione di arrenderci»

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Sotto l’acqua Circa 500 maestre d’asilo hanno partecipat­o ieri alla protesta davanti al consiglio

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