«Apprendisti, stipendi sopra la media»
Apa e Assoimprenditori replicano all’Ipl: questi ruoli per noi sono importantissimi
«Lo stipendio di partenza percepito dai nostri apprendisti è in media nettamente superiore rispetto a quello garantito in Austria, Germania o Svizzera». Così Lanz (Apa) replica al direttore dell’Ipl, Perini: «Al contempo, l’inserimento in organico di un apprendista è di grande rilevanza per le nostre aziende. È un investimento significativo». Pan (Assoimprenditori): settore da valorizzare.
BOLZANO Non si è fatta attendere la replica delle associazioni datoriali alle accuse avanzate dal direttore dell’Istituto promozione lavoratori Stefan Perini sulle retribuzioni degli apprendisti. Perini aveva ricordato che, nel dibattito sulla promozione dell’apprendistato, era stata avanzata più volte la richiesta di ridurre le retribuzioni degli apprendisti: «Per risparmiare qualche euro al mese, le imprese rischierebbero di trovare candidati e collaboratori molto meno adatti. Le retribuzioni sono già ora troppo basse in quasi tutti i segmenti di apprendistato» aveva protestato il direttore dell’Ipl.
Ieri sia Assoimprenditori che gli artigiani dell’Apa hanno preso posizione, replicando a Perini. «Sulla trattativa per il rinnovo contrattuale per gli apprendisti, noi di Assoimprenditori — spiega il presidente dell’associazione, Stefan Pan — abbiamo una posizione molto chiara: l’obiettivo è valorizzare un modello che si è dimostrato vincente per promuovere l’occupazione giovanile. La garanzia di una retribuzione equa per gli apprendisti non è mai stata in discussione, tanto che le aziende altoatesine sono le uniche in Italia a versare ai giovani la stessa retribuzione non solo per il periodo passato in azienda, ma anche per quello passato a scuola, proprio come avviene anche in Tirolo e in Baviera. Questo principio fa parte di quella che chiamiamo “formazione doppia”, a scuola e in azienda. L’impegno comune delle parti sociali — aggiunge Pan — deve essere quello di rendere ancora più attrattivo l’apprendistato sia per le aziende sia per i giovani».
Ad aprile i contratti di apprendistato contati in Alto Adige dall’Ufficio osservazione mercato del lavoro della Provincia sono saliti a 4.582: si tratta di un aumento del 15% rispetto all’aprile del 2011, quando i contratti di apprendistato erano meno di 4.000. «Questo dimostra che le imprese puntano con convinzione su una formazione completa, basata sia sulla teoria sia sull’esperienza pratica» conclude Pan.
Rivendica la bontà del sistema anche il presidente dell’Apa Confartigianato Imprese, Gert Lanz: «Lo stipendio di partenza percepito dai nostri apprendisti è in media nettamente superiore rispetto a quello garantito in Austria, Germania o Svizzera. Al contempo, nonostante gli elevati oneri e gli innumerevoli costi, l’inserimento in organico di un apprendista è di grande rilevanza per le nostre aziende. Tale passaggio rappresenta infatti un investimento significativo e necessario per un futuro migliore».
Secondo l’Apa, da tempo ormai gli apprendisti non rappresentano una forza lavoro a basso costo ma una tipologia di collaboratori in grado di fornire un importante contributo alla produzione attiva ed ai servizi forniti dalle imprese.
«Bisogna inoltre ricordare — aggiunge Lanz — che il contratto di apprendistato rappresenta l’unica forma contrattuale attraverso la quale un giovane va a percepire una retribuzione ad appena 15 anni, senza dover aspettare i 25 anni come accade ad esempio nel caso in cui si decida di seguire un percorso medico o legale. In questi casi peraltro, i laureati possono inizialmente contare solo sul guadagno derivante dal praticantato, ovvero poche centinaia di euro . L’obiettivo per il futuro — conclude Lanz — deve essere quello di implementare ulteriormente la disponibilità delle aziende alla formazione di apprendisti nonostante gli elevati oneri esistenti. Proprio per questo si è avuto modo di discutere in merito agli stipendi degli apprendisti».