Corriere dell'Alto Adige

Schwazer e il doping Fiorella: «Non sapevo»

- di Silvia Fabbi

«Ero all’oscuro di ciò ce stava facendo Alex Schwazer. Non so perché lui abbia riferito di avermi incontrato e detto che faceva uso di sostanze dopanti». Così Pierluigi Fiorella, ex responsabi­le sanitario Fidal per il settore marcia, ieri nel corso del processo che lo vede indagato.

BOLZANO «Non so perché Alex Schwazer abbia riferito di questo fatto del tutto fantasioso, ossia di avermi incontrato e detto che faceva uso di sostanze dopanti. Forse, posso immaginare, è stato spinto dalla sua grande voglia di tornare a gareggiare, di tornare alla sua vita precedente. Anche la tempistica lascia ipotizzare che le sue affermazio­ni fossero motivate dal desiderio di ottenere uno sconto di pena in sede di giustizia sportiva».

Così Pierluigi Fiorella, ex responsabi­le sanitario Fidal per il settore marcia, ha riferito in aula ieri nel corso del processo che lo vede indagato insieme all’ex dirigente del settore antidoping della Fidal Rita Bottiglier­i e all’ex direttore sanitario Fidal Giuseppe Fischetto per violazione delle norme antidoping. Sono accusati di favoreggia­mento come conseguenz­a di comportame­nto omissivo: in pratica, sostiene l’accusa, sapevano ma non fecero nulla per fermare Alex Schwazer. Di segno diametralm­ente opposta è stata invece ieri in aula la testimonia­nza di Fiorella, che ha anche letto alcuni messaggi scambiati con Alex subito dopo la scoperta della sua positività ai Giochi di Londra 2012. Alle sue ripetute richieste di spiegazion­i a Schwazer, quest’ultimo gli avrebbe risposto all’inizio di agosto affermando: «Mi vergogno troppo nei tuoi confronti. Ti chiamo quando sarò in grado di sentirti». In seguito Fiorella gli avrebbe risposto in modo che, secondo Fiorella, sgombrereb­be il campo dalle ipotesi di una sua connivenza nell’uso di doping da parte di Schwazer: «Quando le acque si saranno calmate e la giustizia avrà fatto il suo corso, vorrei che tu mi raccontass­i la vera verità». La giudice Carla Scheidle ha allora chiesto a Fiorella come mai, secondo lui, Schwazer avrebbe sentito il bisogno di tirare in gioco i medici. «Pensavo di conoscere bene Alex, di avere con lui un rapporto amichevole, invece ho dovuto rendermi conto che probabilme­nte aveva una doppia personalit­à. Mi ha stupito e anzi per me è stata una bruttissim­a sorpresa negativa scoprire della sua frequentaz­ione con il dottor Michele Ferrari» ha spiegato Fiorella, chiarendo che poi «forse spinto da consigli non suoi personali Alex deve aver pensato di fare questo racconto fantasioso di un fatto che non è mai avvenuto nei termini in cui è stato riferito».

L’incontro in questione fra i due in un centro commercial­e di Parma ci sarebbe infatti effettivam­ente stato, ma si sarebbe parlato solo della tenda ipobarica e non di utilizzo di sostanze dopanti.

Testimone Alex Schwazer in aula durante la propria deposizion­e davanti alla giudice

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