Consiglio, via libera al registro della bigenitorialità
Passa la mozione di Urzì. Voluntary disclosure, bocciata la proposta di Köllensperger
BOLZANO Il Consiglio provinciale ha approvato ieri con 28 voti favorevoli e tre astenuti (Südtiroler Freiheit) la mozione del consigliere di «Alto Adige nel cuore» Alessandro Urzì con la quale si individua nel registro della bigenitorialità la strada da seguire per rafforzare le politiche a tutela dei diritti dei minori, figli di separati o divorziati.
Il registro, necessario per tutelare al meglio i figli minori di coppie separate, è già realtà in comuni come Merano, Bolzano, Bressanone e Laives. La richiesta parte dalla considerazione che la Legge 8 febbraio 2006, n. 54 ha sancito come «anche in caso di separazione personale dei genitori il figlio minore ha il diritto di mantenere un rapporto equilibrato e continuativo con ciascuno di essi, di ricevere cura, educazione e istruzione da entrambi e di conservare rapporti significativi con gli ascendenti e con i parenti di ciascun ramo genitoriale».
La mozione chiedeva dunque di impegnare la giunta a verificare assieme alle amministrazioni comunali altoatesine l’istituzione del registro amministrativo per il Diritto del minore alla bigenitorialità, l’organizzazione del registro e l’estensione di una informazione rivolta ad altre istituzioni pubbliche sulla opportunità di effettuare le proprie comunicazioni relative ai diritti del minore ai domicili di entrambi i genitori. Le uniche perplessità sollevate da Paul Köllesperger e Riccardo Dello Sbarba riguardavano la presa ad esempio del regolamento votato a Bolzano, che tutela unicamente i genitori residenti nello stesso comune.
«Fra le varie esigenze c’è quella alle comunicazioni delle istituzioni pubbliche che riguardano l’esercizio di ogni tipo di diritto da parte del minore ai domicili di entrambi i genitori. Ciò mantiene viva la presenza di entrambi i genitori nelle scelte fondamentali che riguardano il minore» ha commentato Urzì.
È stata rinviata su richiesta dell’assessore Christian Tommasini per approfondimenti invece la mozione di Elena Artioli che chiedeva per gli immobili commerciali IPES affitti calmierati per nuove attività e con versione in uso abitativo per giovani e studenti.
Respinta invece la mozione di Köllensperger sulla destinazione alle piccole e micro imprese — «colpite da una fiscalità insostenibile» ha detto l’esponente del Movimento Cinque Stelle — delle risorse ottenute tramite la voluntary disclosure, secondo cui per la provincia di Bolzano, si tratterebbe di capitali per quasi 400 milioni di euro, pari a un gettito extra di 10-15 milioni per la Provincia.