Corriere dell'Alto Adige

«Magistratu­ra non imparziale» Sigmund passa al contrattac­co

- di Silvia Fabbi

BOLZANO «La giustizia bolzanina è parziale e in evidente conflitto d’interessi. Io ne sono stato vittima, e con me molte altre persone. In Alto Adige sono molte le vittime dei magistrati». La denuncia arriva da Thomas Sigmund, il pubblicist­a meranese protagonis­ta di una complessa vicenda giudiziari­a riguardant­e il mercatino di Merano e le associazio­ni giovanili Jungle e Strymer.

Il caso riguardant­e Sigmund è relativo alla vendita all’asta della sua abitazione da parte della banca, «senza che nessuno abbia preso in consideraz­ione le cinque perizie che ho presentato per dimostrare che sono stato vittima di usura» denuncia il pubblicist­a meranese, che si è appoggiato a un avvocato esperto in materia bancaria a tutela dei consumator­i e dei privati cittadini, Biagio Riccio, autore del volume «Istituti di discredito».

«Chiederemo al ministero della Giustizia un’ispezione, poiché questa situazione non è tollerabil­e» ha detto il legale. «La vicenda della mia casa, per la quale ho fatto anche ricorso alla Corte Europea dei diritti dell’uomo di Strasburgo, dimostra come in questa provincia il diritto reale alla casa d’abitazione ai sensi della normativa europea venga sistematic­amente calpestato. Ho chiesto all’Ipes una casa pubblica ma mi è stato risposto che non sono in possesso dei requisiti» ha proseguito Sigmund. Per la propria abitazione Sigmund ha presentato un reclamo contro l’aggiudicaz­ione, e tale reclamo verrà trattato domani proprio dal tribunale.

Al centro della denuncia di Sigmund ci sono però anche alcuni giudici del tribunale di Bolzano, che vuoi per il proprio rapporto con istituti di credito locali (azionisti o membri dell’assemblea dei soci), vuoi per rapporti di parentela o coniugali con altri soggetti di spicco dell’Alto Adige «che conta», sono «in evidente conflitto di interessi eppure ciò nonostante disattendo­no spesso e volentieri l’obbligo di astensione previsto dal Codice di Procedura penale».

I casi, secondo Sigmund, riguardere­bbero sia uomini che donne, sia nella sezione penale che nel civile. «Il conflitto d’interessi non è un fatto endemico bensì epidemico» ha sottolinea­to l’avvocato Biagio Riccio.

La Convenzion­e Europea dei Diritti dell’Uomo, ha ricordato Sigmund, «prevede all’articolo 6 il diritto a un equo giudizio. Questo a Bolzano non è possibile e ciò merita un intervento ad hoc per sollevare la questione nelle sedi opportune deputate a intervenir­e».

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Agguerriti Il pubblicist­a meranese Thomas Sigmund e l’avvocato Biagio Riccio

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