Corriere dell'Alto Adige

Pd, scintille sulla commission­e Canestrini e Volanti si ribellano

Pd, voto online La tensione rimane alta

- di Marco Angelucci

Oggi scadono i termini per la votazione sulla commission­e di garanzia per il congresso, ma nel Pd la tensione resta altissima. In particolar­e tra gli esponenti più vicini a Roberto Bizzo che accusano la segretaria Liliana Di Fede di aver tentato un colpo di mano.

Scadono oggi i termini per la votazione sulla commission­e di garanzia per il congresso e, nel Pd, la tensione è alle stelle. In particolar­e tra gli esponenti più vicini a Roberto Bizzo che accusano la segretaria Liliana Di Fede di aver tentato un colpo di mano. «Ho proposto una soluzione di mediazione che potesse andare bene a tutti» ribatte la segretaria uscente.

La commission­e per il congresso è un organo strategico. Non solo perché ha il compito di organizzar­e e gestire le primarie ma anche perché tutti i componenti della commission­e siederanno di diritto nella prossima assemblea. Con diritto di voto.

Visto il mancato accordo di lunedì prossimo — saltato a causa della mancanza del numero legale — la segretaria di concerto con il presidente dell’assemblea Mauro Randi ha inviato una mail a tutti gli eletti per fare la votazione online.

I documenti tra cui scegliere sono due. Quello della segretaria che propone 11 nomi (tre per ogni mozione presentata nel 2017 e 2 di garanzia) e quello firmato da Uwe Staffler che invece chiede di dividere i posti in commission­e in base ai risultati delle primarie del 2014. Ovvero 5 posti all’area di Bizzo, 1 a quella della Gnecchi e 5 a tutti gli altri. Il termine per scegliere scade oggi e la tensione è alle stelle.

I nomi proposti dalla segretaria sono 3 per ogni mozione (Emiliano, Renzi, Orlando) più due di garanzia. Ovvero la stessa Di Fede e la sua vice Nadia Mazzardis. I renziani sono Mauro Marchi, Paolo Degasper e Mario Cappellett­i mentre per Orlando sono stati proposti Maria Chiara Pasquali, Sergio Bonagura e Mauro De Pascalis. Il nodo sono i nomi dell’area Emiliano.

«I nomi della mozione Emiliano sono stati scelti senza consultarm­i. Ritengo sia l’ ennesima scorrettez­za anche nei rapporti formali di cui informerò la Commission­e dei Garanti e la mia area nazionale» tuona Claudio Volanti, referente altoatesin­o di Michele Emiliano.

Sulle barricate anche Miriam Canestrini, consiglier­a di quartiere a Oltrisarco, che ha scritto una lettera alla segretaria. «Ricordo che la sottoscrit­ta alle ultime primarie non era iscritta alla lista di Emiliano. Forse la segretaria ha fatto un po’ di confusione, oltre a questo sono la prima firmataria della mozione di Staffler» avverte Canestrini.

Dobbiamo eleggere una commission­e di 11 persone, avrà diritto di voto nella prossima assemblea fatte salve l’elezione del segretario e le modifiche allo statuto.

Occorre una commission­e fatta con un certo equilibrio

Io e Nadia con l’impegno, scritto, a dimetterci qualora la nostra presenza turbi gli equilibri

Tenere insieme il partito si sta rivelando un’impresa difficilis­sima, ma Di Fede non vuole mollare.

«Avrei preferito trovare una soluzione condivisa. ntanto vediamo come andrà questa votazione poi riparliamo pure dei nomi che comunque mi sono stati forniti da Mauro Randi, io ho preso i primi tre della lista. Da parte mia — chiarisce — sto facendo il possibile per trovare una soluzione che possa andare bene a tutti. Prendere come riferiment­o i dati delle primarie 2014 mi sembra assolutame­nte fuori luogo, è passato un sacco di tempo e gli equilibri sono cambiati. Per questo ho proposto di assegnare i posti sulla base dei risultati delle primarie 2017. Dare un terzo di posti ad ogni mozione mi sembra una soluzione accettabil­e per tutti».

La segretaria «Non si possono prendere come punto di riferiment­o i risultati del 2014»

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Al bivio Un confronto nella sede del partito democratic­o in occasione delle primarie per l’elezione del segretario nazionale. Ora si eleggerà il provincial­e

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