Dubini: accuse per esclusione, faremo ricorso
L’avvocato preannuncia l’impugnazione. La donna al momento resta in libertà
«Non ho ancora sentito la mia assistita per comunicarle il verdetto, ma quando poche ore fa l’avevo informata della richiesta della Procura non aveva mostrato particolare stupore». L’avvocato di Jana Surkalova Boris Dubini, sicuramente, non si aspettava vie di mezzo: «Per un processo articolatosi in questo modo non ci potevano essere esiti diversi tra l’assoluzione e l’ergastolo, ma entrambe le ipotesi per me erano al 50%». L’assoluzione Dubini l’aveva chiesta nella sua breve arringa, ma dopo il verdetto della Corte si guarda ormai già all’Appello: «Attenderemo il deposito delle motivazioni, previsto entro 90 giorni, e poi con la signora Surkalova discuteremo di come muoverci in secondo grado. Lei in ogni caso resta libera al momento, e vedo molto improbabile per ora un mandato di cattura».
Sulle valutazioni dell’accusa rispetto all’indole di Jana Surkalova, definita in un passaggio della requisitoria «mefistofelica», Dubini sottolinea che «si tratta dell’interpretazione del Procuratore». Sono diversi, comunque, i punti che non convincono la difesa e sui quali, probabilmente, verterà l’impugnazione. Il legale ha infatti sempre sottolineato la mancanza di un movente, e non solo: «Si è proceduto per esclusione ma sulle questioni cruciali mancano le prove della colpevolezza della mia assistita».
La Corte, come detto, si è ora prefissata un termine di 90 giorni per il deposito delle motivazioni. Poi, a seguito del ricorso della difesa, gli atti verranno trasmessi in Corte d’Appello, dove già entro il 2018 potrebbe celebrarsi il rito di secondo grado.
L’ultimo processo per omicidio celebratosi in Corte d’Assise si è concluso nel marzo scorso e ha visto Ester Quici condannata a 14 anni per l’omicidio del compagno Alessandro Heuschreck, morto nel marzo del 2015.