Verso la scuola plurilingue Dibattito tra educatori «Sì al sistema paritetico»
BOLZANO La scuola bilingue o plurilingue è stata al centro del dibattito di ieri che si è tenuto al Carducci di Bolzano. Un bilinguismo che attraversa varie sfumature, dalle sperimentazioni che si basano sull’utilizzo del Clil alla discussione in merito a una possibile scuola dove l’italiano e il tedesco e, forse, anche l’inglese, possano essere considerate in modo paritetico. Ad organizzare l’evento sono state Rosanna Oliveri e Francesca Morrone, entrambe appartenenti al gruppo del Forum dei 100 della Convenzione per l’Autonomia dove hanno difeso «la possibilità di introdurre un sistema scolastico paritetico in Alto Adige». Tre i nodi affrontati nello specifico: le richieste di genitori e studenti attraverso le Consulte, la questione di grande attualità legata al plurilinguismo e alle scuola dell’infanzia e la ricerca universitaria. Relatori della serata sono stati Stafania Cavagnoli, docente di glottodidattica dell’università di Trento e consulente scientifica delle intendenze scolastiche per i progetti di immersione linguistica e Clil, Cornelia Brugger, insegnante del Kindergarten, Raffaella Cerutti, insegnante della scuola dell’infanzia e sindacalista Uil, Florian Peer della Consulta genitori di lingua tedesca, Stefano Zanotti, rappresentante della Consulta dei genitori ladini e Giacomo Fabris, presidente della Consulta studenti di lingua italiana. A moderare l’incontro è stata Rosanna Oliveri. Nel corso della serata è stato rivelato che alle maestre degli asili di lingua tedesca è giunta una direttiva che le invita a non parlare in italiano con i genitori di bimbi italiani, ma solo con gli stranieri. Florian Peer ha invece esposto gli esiti di un sondaggio fatto con oltre 10.000 famiglie di lingua tedesca che ha mostrato che oltre il 70% degli intervistati vorrebbe un rafforzamento dell’insegnamento dell’italiano. Il dibattito è durato oltre due ore.