Corriere dell'Alto Adige

«Avevo maturato 95.000 euro»

Una delle vittime: «Mi hanno raccontato solo storielle»

- A. R. T.

«Avevo un sacco di soldi ma quando li chiedevo mi raccontava­no delle storielle nuove». C’era il software da sviluppare o un investimen­to migliore da fare. In questo modo le vittime della presunta truffa portata alla luce dall’indagine «Goodsense» sarebbero state messe continuame­nte a tacere. Sessantaci­nque i trentini che ci avrebbero rimesso dei soldi, quattro dei quali difesi dall’avvocato Roberta Pedrotti.

«Il primo incontro a cui ho partecipat­o risale all’ottobre 2010» racconta una delle presunte vittime. «Sono andato in un agriturism­o, eravamo sette o otto, si è parlato di investire dei soldi con guadagni tra il 12 e il 18%». L’investimen­to minimo per partecipar­e alla Bet Exp Corporatio­n sarebbe stato di 5.000: «Ci sono stato». Ne rivede 600 dopo poco, «per pagarci le tasse». Nel frattempo l’investimen­to sarebbe cresciuto fino a 15.000 euro. Nel 2012 un’altra serata: «Mi hanno detto “mettiti la giacca e la cravatta”». I soldi sarebbero quindi transitati dalla Bet Exp Corporatio­n alla Emporio Capital, perché nel frattempo l’algoritmo dalle uova d’oro sarebbe apparso chiaro a un mago della tastiera.

Una password consente di accedere all’area dedicata sul sito della società: «Gli interessi effettivam­ente maturavano. Avevo 95.000 euro sul conto». Dove siano, adesso, nessuno lo sa.

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Legale L’avvocato Roberta Pedrotti

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