Porte chiuse, ordinanza depotenziata
Sintonia centrodestra-Volkspartei: proposte diverse eccezioni. Sanzioni rinviate
Centrodestra e Volkspartei depotenziano l’ordinanza ambientale «targata Lorenzini» sulla chiusura obbligatoria delle porte dei negozi quando funziona l’aria condizionata. Dopo che la maggioranza aveva disquisito parecchio sull’opportunità di un provvedimento che rischia di penalizzare troppo i commercianti, arriva il primo sì in commissione: previste eccezioni e soprattutto il rinvio delle sanzioni, tanto temute dalla categoria.
BOLZANO In commissione c’è stata solo la «prova generale». Ma l’inedito asse tra centrodestra e Svp, se confermato nella seduta di consiglio comunale prevista a fine mese, potrebbe portare a un sostanziale «svuotamento» della controversa ordinanza sulle «porte chiuse» nei negozi voluta dall’assessora verde Marialaura Lorenzini. Ieri la delibera antidivieti promossa da Gabriele Giovannetti (Uniti per Bolzano) ha ottenuto il primo sì, non vincolante. Cosa più importante, gli esponenti della Svp si sono detti disposti a sostenerla in aula se verrà accolto l’emendamento preparato dalla Stella alpina, che pur senza cancellare del tutto l’ordinanza Lorenzini la rende sostanzialmente innocua introducendo deroghe e rinvii sulle sanzioni.
Nel maggio 2016, dopo la vittoria di Renzo Caramaschi alle elezioni, il capo della Svp cittadina Dieter Steger fece il dialogo a quattro per promuovere un’alleanza con il centrodestra moderato alternativa all’abbraccio con i verdi. Il progetto non andò in porto. Ma nella seduta di ieri della commissione consiliari affari generali, forse per la prima volta in un anno e mezzo, si è materializzato uno schema che rischia di mettere nell’angolo l’ala ambientalista (e «barricadera») della maggioranza. Il tema è quello dell’obbligo di «porte chiuse» nei negozi, un’ordinanza fatta approvare mesi fa da Lorenzini: i verdi tengono moltissimo al provvedimento, considerato un passo simbolico verso la riduzione degli sprechi energetici, ma i negozianti — abituati soprattutto in centro a tenere aperto l’ingresso per attirare i clienti — sono fortemente contrari a una misura considerata penalizzante e impugnata al Tar dall’Unione commercio .
Caramaschi da tempo sdrammatizza: «Sarebbe il colmo — sorride — che una giunta crollasse per una porta chiusa o aperta». Sta di fatto che, nonostante numerose riunioni di maggioranza, la Svp (che difende i negozianti) e i Verdi non hanno ancora trovato un compromesso per uscire dall’impasse.
Si arriva così alla commissione consiliare di ieri, primo «test» per la delibera abrogativa presentata da Giovannetti. Assenti (nonostante l’invito) l’assessora Lorenzini e i verdi, la proposta di Uniti per Bolzano è passata con due voti a favore (Lega e Benussi), quattro astensioni (Pd, M5S e due Svp) e zero contrari. La Svp, rappresentata da Johanna Ramoser e Judith Peintner, ha spiegato che potrebbe sostenere il testo in aula se opportunamente modificato. L’emendamento predisposto per la Svp introduce deroghe per i negozi sotto i 50 metri quadri e per chi è dotato di barriere a lame d’aria, nonché un rinvio delle sanzioni all’estate del 2018 e una revisione nel 2019. Insomma, l’ordinanza sarebbe quasi svuotata. Giovannetti è soddisfatto: «L’emendamento mi sembra ragionevole, ne discuterò con i colleghi di gruppo».
Giovannetti «L’emendamento della Stella Alpina? Sensato»