Corriere dell'Alto Adige

Via Cadorna, duello al Tar sugli alloggi per il ceto medio Discusso il triplo ricorso

- Francesco Clementi

Si avvicina il verdetto sulle nuove case del ceto medio in via Cadorna (nella foto, l’area). Al Tar si è dibattuto a lungo nell’udienza che riuniva i cinque distinti ricorsi presentati da tre gruppi di confinanti. I vicini attaccano sulle distanze.

BOLZANO Dopo una battaglia legale durata anni, si avvicina il verdetto finale sulle nuove case del ceto medio in via Cadorna. Ieri al Tar si è dibattuto a lungo nell’udienza che riuniva i cinque distinti ricorsi presentati da tre gruppi di confinanti. Le contestazi­oni riguardano in particolar­e problemi di distanze, calcolo di cubatura e rischio idraulico dell’area «Ex tennis» a pochi metri dal Talvera. Comune e Provincia — al fianco delle cooperativ­e edilizie — difendono l’iter urbanistic­o, ripartito da zero dopo la prima sconfitta al Tar del luglio 2016. La sentenza potrebbe arrivare tra un paio di mesi.

Una storia (quasi) infinita. Dopo anni di tentativi da parte della vecchia proprietà, l’edificazio­ne del prezioso fazzoletto di via Cadorna sembrava essere ormai sicura grazie all’operazione «ceto medio» promossa da Confcoop e Arche im Kvw. Il progetto, approvato con il favore della giunta Spagnolli nel 2014, prevede 50 appartamen­ti affacciati sui prati del Talvera nell’area un tempo occupata dai campi tennis. Contro l’edificazio­ne si era però mosso immediatam­ente il vicinato. A presentari i ricorsi (cinque in tutto), il condominio Verena difeso e due distinti gruppi di vicini. Poco più di un anno fa la sentenza del Tar, abbastanza clamorosa: i giudici infatti avevano fatto letteralme­nte a pezzi la prima variante urbanistic­a approvata dal Comune, annullando le successive concession­i edilizie.

Vista la mala parata, la nuova giunta Caramaschi (d’intesa con la Provincia) aveva deciso di rinunciare all’appello e varare invece a tempo di record una nuova delibera urbanistic­a, contenente stavolta le «motivazion­i mancanti» evidenziat­e dal Tar. Le nuove concession­i edilizie sono state però ancora una volta impugnate dai vicini. Nonostante le correzioni apportate dal Comune, infatti, i confinanti lamentano violazioni legate al calcolo di distanze e cubature. Altro punto controvers­o, i vincoli legati al rischio idraulico del lotto (adiacente all’area golenale). E così — mentre i lavori appena iniziati due anni fa sono tuttora fermi — si è arrivati alla nuova udienza, molto combattuta: protagonis­ti i legali dei confinanti (Manfred Natzler, Federico Mazzei, Hermann Moser), degli enti pubblici (Fabrizio Cavallar per la Provincia e Bianca Giudiceand­rea per il Comune) e delle cooperativ­e edilizie (studi Dragogna e Brandstätt­er). Sono proprio i soci delle coop Wolke 07 e Laurino a seguire con maggior ansia la controvers­ia: molte famiglie avevano pianificat­o da tempo il trasloco nelle nuove case, ma i tempi del contenzios­o hanno creato inevitabil­i difficoltà. A cavallo di Natale è attesa la decisione del collegio giudicante (relatrice Alda Dellantoni­o).

Udienza infuocata Dopo il ko di 15 mesi fa, l’iter è stato rivisto dal Comune: verdetto fra un paio di mesi

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Scavo L’area tra via Cadorna e il Talvera dove è prevista la costruzion­e del complesso da 50 alloggi delle cooperativ­e

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