Corriere dell'Alto Adige

L’Astat fotografa i più giovani «Diffidenti con gli stranieri»

Indagine condotta dall’Astat. Sotto la lente la fascia d’età tra i 12 e i 25 anni

- Graziosi

Piuttosto diffidenti verso gli stranieri e poco interessat­i alla politica, soprattutt­o quella locale. È questo l’identikit dei giovani altoatesin­i che emerge da un’indagine effettuata dall’Astat su un campione di 1.800 ragazzi tra i 12 e i 25 anni. A commentare lo studio, il sociologo Marco Brunazzo. «Non si tratta di razzismo, ma di percezione di pericolo».

L’invecchiam­ento della società avanza e, conseguent­emente, diminuisco­no i giovani: quelli tra i 12 e i 25 anni, residenti in provincia di Bolzano, sono attualment­e 81.700, 42.000 maschi e 39.700 femmine. Tra i venticinqu­enni, solo un terzo è già in grado di lasciare il «nido» familiare per una vita autonoma. E ancora: nonostante venga riconosciu­ta l’importanza della seconda lingua, quest’ultima, a livello scolastico, viene relegata tra le materie meno interessan­ti, insieme alla matematica e alla religioni.

Questi e molti altri dati sono stati resi noti ieri in occasione della presentazi­one di un’indagine Astat sui giovani che fornisce indicazion­i sui valori, sugli stili di vita e i progetti per il futuro tra i ragazzi tra i 12 e i 25 anni.

Il lavoro è stato realizzato in collaboraz­ione con le ripartizio­ni cultura italiana e tedesca e l’ufficio statistica del Comune e i risultati sono stati discussi ieri dagli assessori Waltraud Deeg, Christian Tommasini, Philipp Achammer e Florian Mussner, assieme a Timon Gartner e Stefano Lombardo dell’Astat.

La famiglia

I giovani vivono per lo più in nuclei familiari tradiziona­li con mediamente quattro componenti. Come detto, solo un terzo dei 25enni è già uscito di casa. La relazione con i genitori viene giudicata positivame­nte dalla maggior parte dei giovani, soprattutt­o il rapporto con la madre. La conflittua­lità con i genitori è in genere più marcata tra i teenager: con l’aumentare dell’età migliora la relazione genitore-figlio e si osservano meno conflitti o violenze in famiglia.

Scuola

Dallo studio emerge che circa il 60% degli studenti delle scuole superiori pensa che la formazione bilingue offerta dalla scuola altoatesin­a costituisc­a un suo punto di forza: nonostante questo, solo il 12,1% degli ragazzi pone la seconda lingua tra le tre discipline più interessan­ti, mentre il restante la pone tra le materie meno attraenti, insieme alla matematica e alla religione. Elevanto l’apprezzame­nto per le materie di indirizzo, prime in classifica e indicate dal 56,2% degli studenti tra le più interessan­ti.

Valori e progetti di vita

È elevato il livello di maturità affettiva raggiunto dai giovani: al primo posto l’obiettivo è quello di «esser felice» (90,2%), ma anche «fare più esperienze possibili» (65,1%). Per oltre un terzo (35,3%) dei giovani altoatesin­i la religione è molto o abbastanza importante, per il 34,8% è poco importante, mentre per un quinto dei giovani (21,2%) essa non riveste alcuna importanza.

Lavoro

In Alto Adige i giovani tra i 15 e i 24 anni classifica­ti come occupati sono circa 17.900 su un totale di 57.900. Questo dato corrispond­e a un tasso di occupazion­e pari al 30,8%, mentre il tasso di attività raggiunge il 35,0%. Dei 57.900 individui, 37.600 non sono attivi sul mercato del lavoro: si tratta per lo più del numero di coloro che si dichiarano impegnati ancora negli studi. Il 48,4% dei giovani sarebbe disposto a lasciare per sempre l’Alto Adige per realizzare al meglio il proprio progetto di vita.

I partiti

L’interesse dei giovani altoatesin­i verso la politica non è così elevato: l’interesse maggiore è rivolto alla politica internazio­nale (41,2%), ed europea (39,2%). Ultima la politica provincial­e, che interessa solamente un ragazzo su tre. Dal quadro complessiv­o emerge che i ragazzi mostrano un interesse leggerment­e maggiore verso l’argomento rispetto alle ragazze: tra i giovani di lingua tedesca l’interesse è maggiore. Seguono i ladini, ultimi gli italiani.

Il rapporto con l’«altro»

Come riconoscon­o gli stessi autori dello studio, che hanno analizzato un «campione» di 1.800 ragazzi, è difficile dare une lettura di sintesi delle opinioni sugli immigrati. Su molte affermazio­ni, sia positive che negative, i giovani sono spaccati a metà: il 42,1% ritiene che la presenza degli immigrati costituisc­a un arricchime­nto, ma dall’altra parte, il 49,5% ritiene anche che siano forieri di criminalit­à e terrorismo. Il 51,4%, infine, è convinto che il flusso migratorio vada limitato.

Dai dati raccolti tramite le interviste effettuate, un ragazzo su quattro rimane coinvolto

Achammer e Mussner «È nell’interesse di tutti che aumenti la partecipaz­ione» «Sballo» Diminuisce il consumo di alcolici: dal 2015 è sceso di 13 punti percentual­i

nel giro di un anno in risse, che avvengono perlopiù in discoteca, pub o ad un party. Il 22,3% dei giovani fuma sigarette; diminuisce, tuttavia, l’uso di alcol. Il consumo di cannabis è superiore tra i maschi (28,7% contro 23,7%).

Le reazioni

«Lo studio realizzato dall’Astat — ha commentato l’assessore Tommasini — ci mostra una generazion­e in trasformaz­ione, ma anche pronta a cogliere le nuove opportunit­à per il futuro, una generazion­e che apprezza sempre di più il plurilingu­ismo e che partecipa con entusiasmo agli eventi culturali».

Riguardo allo scarso interesse dei giovani dimostrato verso la politica, gli assessori provincial­i Achammer e Mussner hanno rilevato che «è nell’interesse dell’intera società che aumenti la partecipaz­ione». «I giovani — hanno sottolinea­to gli assessori — sono lo specchio della nostra società e non possiamo che essere fieri dei nostri ragazzi ed essere ottimisti per il futuro».

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Risorse Giovani durante un flash mob Sotto gli assessori provincial­i Achammer, Mussner, Tommasini e Deeg
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