Itas volta pagina dopo lo scandalo Lorenz presidente
Già direttore generale, entrò nella compagnia nel 1983. Più compiti al cda e taglio ai compensi: -25% Traghetterà fino ad aprile. «Recupero di un clima sereno con i dipendenti. Migliori rapporti con gli agenti»
TRENTO Dopo sei mesi dall’inizio del terremoto in casa Itas, ieri si è chiuso il cerchio. Il consiglio di amministrazione della capogruppo Itas Mutua ha eletto presidente Fabrizio Lorenz, al posto del dimissionario Giovanni di Benedetto. Condurrà la società fino all’assemblea della prossima primavera, in cui si deciderà il nuovo board e la compagnia potrà voltare pagina completamente. Nel frattempo ci saranno più controlli e trasparenza, i consiglieri saranno più coinvolti e si ridurranno di un quarto il compenso.
Lorenz è in Itas da 1983 ed è stato predecessore di Ermanno Grassi alla direzione generale. Nel dettaglio il consigliere, trentino classe 1958, è laureato in Economia politica a Trento, in Itas è stato ad di Itas Vita, e di Itas assicurazione, dal 2008 al 2012 è stato direttore generale, passando poi al ruolo di consigliere. Dal 2013 è presidente, direttore e ad della controllata Assicuratrice Val Piave. Fra gli incarichi esterni è stato consigliere di Btb, sindaco in Pensplan Invest sgr e consigliere in Castello sgr.
Lorenz è stato eletto all’unanimità, proposto dal vicepresidente vicario Giuseppe Consoli. «Il cda ha effettuato la scelta in un clima di serena collaborazione e trasparenza, nel segno di una condivisione di un sistema di valori propri della Compagnia». Sottolineatura importante, dopo i veleni generati dalla vicenda giudiziaria che ha coinvolto il direttore Grassi, la prova di forza di Di Benedetto nel volere la suo posto Raffaele Agrusti, il tentativo (poi accantonato) di deroga al limite dei mandati presidenziali.
Altra sottolineatura: «Gli obiettivi del cda pongono in primo piano il rafforzamento del ruolo dei consiglieri, per garantire al consiglio la forte regia delle azioni in vista delle sfide future». Innegabile infatti che la compagnia Itas sotto la guida di Grassi e Di Benedetto sia molto cresciuta, ma rispetto alla loro tendenza accentratrice ora è chiaro che si cerchi discontinuità.
A caldo Lorenz dichiara: «La nomina a presidente di Itas Mutua mi riempie d’orgoglio ed emozione. L’elezione va intesa come un passaggio fondamentale per dare stabilità a Itas e restituire fiducia e credibilità ad un gruppo dalle radici profonde. Ritengo vi sia stata un’assunzione di grande responsabilità da parte del cda nella sua interezza ed è mio fermo proposito favorire un suo ruolo attivo in tutte le future scelte strategiche della Compagnia». Stop dunque ai verticismi: «È mio primario obiettivo garantire uno stile di presidenza che si ispiri ai valori fondanti di mutualità del Gruppo, da intendersi sempre come impegno sul territorio, coesione e innovazione a favore dei soci assicurati. Una particolare attenzione verrà data al recupero di un clima interno sereno e collaborativo tra i dipendenti, rilanciando anche i rapporti con la rete agenziale» aggiunge Lorenz.
Da parte sua il cda «sarà un valido supporto nel portare avanti le attività del gruppo Itas nel segno della collegialità e della trasparenza», evitando dunque terremoti imbarazzanti e ancora una volta facendo risaltare «i valori mutualistici». Lorenz e il direttore Agrusti dovranno «garantire una rigorosa applicazione del codice etico, ottimizzare le economie di scala e rafforzare le procedure di controllo». I consiglieri avranno «incarichi ampliati, con compenso decurtato del 25%».
Uno stile che si ispiri ai valori fondanti di mutualità, da intendersi come impegno sul territorio, coesione e innovazione a favore dei soci