Petizione contro la circolare Protesta sabato in piazza Verdi Tommasini difende Stocker
BOLZANO In attesa dei funerali del piccolo Adan (il costo delle esequie sarà sostenuto dal Comune cresce la pressione contro le regole provinciali sull’accoglienza, ribattezzate in modo forse un po’ semplificativo con il termine «circolare Critelli», dal nome del caporipartizione competente.
La rete dei volontari (in particolare i gruppi Sos Bozen e Antenne migranti) hanno indetto per sabato in piazza Verdi una manifestazione per chiedere le dimissioni dell’assessora Martha Stocker e la revoca della circolare che limita l’accesso al sistema di accoglienza (escludendo per esempio chi è stato rifiutato da altre strutture). «Adan — si legge nell’appello firmato dai volontari — è stato ammazzato anche dall’indifferenza, superficialità e cecità dei burocrati, delle istituzioni e delle organizzazioni che avrebbero dol’ennesima, vuto, invece, tutelare e proteggere lui e la sua famiglia. Tutti i servizi preposti erano stati avvertiti della presenza della famiglia sul territorio della città di Bolzano. La sua sorte è tragica prova del fallimento di un modello, quello sudtirolese, italiano ed europeo più in generale, di “accoglienza” delle persone provenienti dai Sud del mondo. Era il 27 settembre 2016 e la Provincia, nel momento di maggiore dibattito sulla blindatura del confine da parte dell’Austria, emanava la cosiddetta circolare Critelli. L’applicazione di tali regole continua a dare luogo a prassi illegittime, con l’esclusione dalle strutture di persone vulnerabili. Per legge, la famiglia di Adan avrebbe avuto diritto all’accoglienza fin dal suo arrivo. Pretendiamo, pertanto, le immediate dimissioni dell’assessora Stocker. Chiediamo inoltre che la Provincia proceda al ritiro immediato della circolare Critelli e provveda a fornire adeguata accoglienza alle persone vulnerabili». Il sit-in è fissato per sabato pomeriggio in piazza Verdi. Nel frattempo Vanja Zappetti con il gruppo «I love my town» (in corsa alle ultime Comunali) ha iniziato una petizione, sempre per chiedere il ritiro della controiversa circolare. E dopo il richiamo del vescovo Ivo Muser c’è fermento anche nel mondo cattolico. «La morte del piccolo Adan — scrive Francesco Comina per il gruppo Pax Christi — riguarda tutti: le istituzioni, ma anche la Chiesa, chiamata con più coraggio ad aprire porte alle richieste di tutele dello straniero, se vuole essere coerente con la Parola».
La giunta provinciale fa quadrato attorno a Stocker. «A suo tempo ho espresso dubbi sulla circolare — sostiene l’assessore Christian Tommasini —, ma per onestà non mi risulta che tale strumento impedisca l’accoglienza e il sostegno ai minori bisognosi. Doveroso fare verifiche ed eventualmente aggiornare le regole, ma qualcuno davvero pensa che Adan sia morto per la circolare contestata?».
Se dunque la direttiva prevede eccezioni a favore dei soggetti vulnerabili, c’è forse stata una falla nell’applicazione? Vuole appurarlo il Comune, che ieri ha sentito i dirigenti di Assb (a cui fa riferimento il Servizio di inclusione sociale, la struttura che avrebbe negato alla famiglia di Adan il primo accesso alle case d’accoglienza).
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