Legge elettorale Urzì da La Russa, gelo Biancofiore
Mentre a Roma il Rosatellum ottiene una prima fiducia alla Camera, il nuovo sistema elettorale è ancora elemento di scontro tra un Centrodestra altoatesino più spaccato che mai. «Con il consigliere Urzì vogliano testimoniare insieme una forte contrarietà al testo della legge elettorale per cui si vota la fiducia e in particolare per le elezioni per il Trentino Alto Adige che prevede per l’Svp un numero predeterminato di senatori e deputati. Noi combattiamo questo meccanismo e siamo orgogliosi di portare avanti questa battaglia» — afferma il deputato di Fratelli d’Italia, Ignazio La Russa, che ieri ha incontrato a Roma Urzì. «Ho spiegato che abbiamo chiesto alle forze politiche di accogliere il grido di dolore di una comunità trovando risposta solo da parte di Fratelli d’Italia —spiega Urzì — C’era la necessità di avere un sistema proporzionale, che tra l’altro è previsto per i collegi all’estero, perché con il maggioritario il 75% di popolazione tedesca decide i rappresentanti ed anche quello italiano è frutto dell’accordo tra Svp e governo». Ma Michaela Biancofiore non ci sta a farsi «soffiare» una battaglia che da tempo ha fatto sua. «Come noto a tutto l’arco parlamentare, ai media, agli osservatori politici, agli storici ormai, gli emendamenti sul Trentino Alto Adige volti a ristabilire la democrazia nella mia terra violata dalla logica suprematista della Svp che vuole espellere le opposizioni dal Parlamento è una battaglia solo ed esclusivamente della sottoscritta, avallata moralmente da Fratelli d’Italia». «È stato sbagliatissimo fare una conferenza stampa con Urzì — “rimprovera” Biancofiore — una lista civica locale che, non solo per questa battaglia non ha mosso un dito. Visti i rapporti fraterni tra me e Fratelli d’Italia in sede locale e nazionale, la prossima volta sarebbe bene parlarci per evitare di sembrare ondivaghi e incoerenti come appare Urzì ormai a tutti».