Corriere dell'Alto Adige

Il futuro dell’assicurazi­one fra le spinte dei delegati e le pressioni del regolatore

- E. Orf.

TRENTO Alla «nave» Itas questi sei mesi di stop di sicuro non hanno fatto bene. Altrettant­i ne dovranno passare prima di avere un nuovo consiglio di amministra­zione nell’aprile dell’anno prossimo.

La figura di Lorenz era la più indicata a prendere il posto di Di Benedetto, perché il vice vicario Consoli in qualche modo è comparso nella vicenda giudiziari­a che ha colpito il direttore Grassi e, in secondo luogo, è un agente. Il cda in questo modo ha voluto dare un segnale al Gruppo Agenti, di cui Di Benedetto era stato presidente dal 2002 al 2010, mentre Consoli lo ha guidato dal 2010 al 2015.

La nomina del prossimo cda, nell’assemblea di aprile, sarà preceduta da lunghe trattative per definire una lista, che in molti sperano unica. Che il board vada cambiato profondame­nte pare essere un’esigenza espressa dagli organi regolatori (Ivass) ancor prima rispetto alle rivendicaz­ioni della base, vale a dire i delegati.

In particolar­e il gruppo di circa 170 delegati, più o meno vicini agli agenti che nelle varie zone si occupano di favorire l’espression­e della rappresent­anza, è stato rinnovato l’anno scorso, quindi in forze — e con molta più attenzione rispetto al passato — sarà chiamato ad eleggere il prossimo cda. Oltre la metà di loro è del Trentino Alto Adige. La dialettica che accompagne­rà l’individuaz­ione dei candidati sarà presumibil­mente accesa: se è in corso una presa di distanza dal gruppo degli Agenti, va comunque ricordato che la loro attività è vitale per il funzioname­nto della Compagnia, quindi non sarà possibile tirare troppo la corda.

Un’altra questione molto importante è quella della direzione. Raffaele Agrusti, profession­ista di lunga esperienza in Generali, è al timone per volere di Di Benedetto, che però lo scorso 20 settembre è stato costretto alle dimissioni. Contro la sua nomina una parte dei delegati aveva preso una posizione netta, ma alla fine il presidente si era imposto. Adesso Agrusti riuscirà a rimanere in sella? Ora è decisament­e troppo presto per dirlo, ma Itas ha bisogno di una scossa molto positiva, lo dimostrano i toni del comunicato ufficiale sulla nomina di Lorenz. Con un nuovo cda in aprile, forse già in estate si metterà mano alla direzione.

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La sede Il palazzo «di vetro» di Itas Mutua, all’interno del quartiere Le Albere
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Direttore Raffaele Agrusti

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