La natura dell’innovazione in un libro Pan: «Ruolo chiave per le sinergie»
BOLZANO «Un «eco-sistema» in accezione allargata, dove le sinergie tra diversi elementi — economia, ambiente, società — sono così forti da rendere l’intera regione un catalizzatore di idee che — come la natura — cresce e crea crescita per gemmazione, contamina i territori vicini e si fa contaminare accogliendo le migliori idee, trasforma i confini da linee di divisione in linee di incontro». Così il vice presidente nazionale di Confindustria Stefan Pan, già presidente di Assoimprenditori, riassume la ricetta dell’Alto Adige innovativo, in cui «la vera natura dell’innovazione» si traduce in un settore manifatturiero che produce un quarto del prodotto interno lordo provinciale. La lettura di Pan è quella che fornisce il fil rouge di «Vertical Innovation» a cura di Luca Barbieri (Guerini Next, 206 pagine, 18 euro). Attraverso le analisi (fra gli altri) del presidente Arno Kompatscher — «Il Noi Techpark rappresenta la massima espressione del percorso d’innovazione fatto finora da un territorio e il punto di partenza per un nuovo futuro» —, del rettore Unibz Paolo Lugli — «La laboriosità della popolazione che ricava la ricchezza dalla terra si è trasferita nei capannoni» —, del direttore generale dei Musei al ministero dei Beni Culturali Antonio Lampis — «L’Alto Adige è uno dei più importanti laboratori per le iniziative volte ad allargare la partecipazione culturale» — e del direttore di Fraunhofer Italia Dominik Matt — che tratta il caso esemplare della Intercable di Brunico — il volume indaga la «vera natura dell’innovazione» made in Alto Adige.