Patentino, prova sempre ostica
Esame, ogni anno tredicimila partecipanti. Lo scoglio maggiore rimane il «B»
Il patentino compie 40 anni e gli ultimi dati confermano un trend che va avanti da tempo. La prova più ostica resta il patentino B, con una percentuale di promossi 26,7%. mentre il D è quello con la percentuale di successo più alta: il 69,2%. Sempre più marcato poi il numero degli assenti: un iscritto su tre non si sottopone alla prova d’esame.
«Il patentino rimane un pilastro dell’autonomia» sottolinea il presidente Kompatscher. Alla presentazione dei dati è intervenuta anche Tania Cagnotto che rivela: «La prima volta sono stata bocciata».
BOLZANO Il patentino di bilinguismo compie 40 anni. Quello che è ormai uno dei tratti distintivi della provincia di Bolzano, traccia un bilancio dal 1977 ad oggi: da allora, per gli esami A, B, C e D, si è passati da 6.000 a 13.000 candidati all’anno. I dati relativi al 2016 confermano il trend degli ultimi anni: il più ostico resta il patentino B, con una percentuale di successo pari solo al 26,7%. La percentuale di promossi è ancora in calo ma rispetto al passato aumento i successi nell’esame A, B e anche D. Quest’ultimo risulta essere quello con la percentuale di successo più alta, pari al 69,2%. Sempre più marcato poi il numero degli assenti. Sono ben 3.397 coloro che nel 2016 si sono iscritti e poi non si sono presentati: un individuo su tre, quindi, non si sottopone alla prova d’esame. L’analisi della percentuale di successo per fasce d’età dei candidati rivela per il livello A un picco di successo tra i 14 e i 19 anni, con una percentuale pari al 43,4%: questo conferma la teoria secondo la quale a questa fascia d’età appartengano candidati ancora in età scolare o persone da sempre in possesso di una buona padronanza delle due lingue, che provvedono appena possibile all’acquisizione dell’attestato di bilinguismo.
Nel corso degli anni l’esame di bi- e trilinguismo ha subito diverse riforme: dal 1977 ad al 1998, ad esempio, si tenevano soltanto tre o quattro sessioni d’esame all’anno, con una prova scritta di traduzione in entrambe le lingue e un colloquio orale che avveniva dai 3 ai 5 mesi dopo la prova scritta. Dal 1999 al 2013 venne introdotto l’esame nell’arco di una giornata e si passò dalle traduzioni a due testi, uno in italiano e uno in tedesco, con domande rispettivamente in tedesco e italiano. Nel 2014 l’ultima riforma, quella in vigore ancora oggi: gli esami di tutti e quattro i livelli prevedono una prova d’ascolto, una scritta e una orale, il tutto nel corso di una sola giornata e con esito immediato. Il patentino altoatesino si è poi standardizzato alle linee guida europee: ai livelli A, B, C e D corrispondono infatti le certificazioni europee C1, B2, B1 e A2. Sono molti infatti quelli che procedono per vie esterne al riconoscimento della competenza linguistica, ad esempio con le certificazioni del Goethe Institut per il tedesco e della Società Dante alighieri di Roma per l’italiano, per poi sostenere a Bolzano l’esame equipollente con percentuali di successo molto alte (93,8% per il livello A, 96,2% per il B, 97,3% per il C e 99,6% per il D). Un altro dato: pur essendo in Alto Adige la popolazione femminile e maschile pressoché uguale, gli attestati di bilinguismo sono stati conseguiti negli anni peri livelli A, Be C prevalentemente da donne.
La Provincia di Bolzano organizza inoltre ogni anno quattro «Compact-Info», incontri informativi sugli esami di bilinguismo che comprendono una simulazione dell’esame orale, punti di incontro per conversazione e una serie di consigli e suggerimenti: i prossimi si terranno il 25 gennaio, il 12 aprile, il 12 luglio e il 15 novembre 2018.