Inceneritore, Fattor frena Lorenzini
Il presidente di Ecocenter: teleriscaldamento, dati confortanti. Il sindaco concorda
«Il teleriscaldamento non è in discussione». Lo assicurano il sindaco Caramaschi e il presidente di Ecocenter, Stefano Fattor. Entrambi correggono il tiro dopo la fuga in avanti dell’assessora all’Ambiente Marialaura Lorenzini che ha affidato uno studio per valutare la convenienza dell’ampliamento della rete di teleriscaldamento. «Dai dati emergerà che il teleriscaldamento è la soluzione ideale».
BOLZANO Congelare il teleriscaldamento? Al contrario, avanti tutta per non sprecare il calore prodotto dall’inceneritore di Bolzano Sud. Questa la linea condivisa dal presidente di Ecocenter Stefano Fattor e dal sindaco Renzo Caramaschi.
Ad avanzare dubbi sullo sviluppo della rete era stata mercoledì l’assessora all’ambiente Marialaura Lorenzini: l’esponente dei verdi ha annunciato di voler coinvolgere un esperto di Unibz (il docente Andrea Gasparella) per mettere «sotto esame» il teleriscaldamento. Il quesito posto dall’assessora è il seguente: facendo un’analisi dei costi-benefici, sia economici che ambientali, ha più senso investire nello sviluppo della rete del calore (con conseguente rimozione delle caldaiette nei singoli palazzi) oppure nella riqualificazione energetica degli edifici, considerando che il 70% di questi avrebbe urgente bisogno di un nuovo cappotto termico?
A scontrarsi sono due visioni che hanno lacerato negli ultimi anni il mondo ambientalista altoatesino. L’«integralista» Lorenzini, fiera nemica del nuovo inceneritore, teme che lo sviluppo del teleriscaldamento possa in qualche modo stimolare l’import di rifiuti per mantenere a pieno regime l’efficienza del «forno». Dall’altra parte l’ex assessore dei verdi e attuale presidente di Ecocenter Fattor, esponente dell’ambientalismo «pragmatico», è convinto dati alla mano che la sostituzione delle caldaiette con il calore centralizzato» prodotto dall’inceneritore produca una complessiva riduzione delle emissioni, oltre che vantaggi di sostenibilità economica.
Fattor apre al nuovo studio annunciato da Lorenzini, ma pone condizioni. «Ben vengano ulteriori analisi e confronti — osserva —, purché si considerino i dati reali e non di letteratura. Abbiamo in città 42.000 unità abitative e 12.000 produttive: un conto è ciò che si consuma teoricamente al metro quadrato, altro è il dispendio reale. Va poi considerato attentamente il totale delle emissioni, considerando che i filtri dell’inceneritore stanno dando risultati eccellenti. E ancora, i costi: il calore dell’inceneritore viene ceduto ad Alperia a 10,5 euro per megawattora, mentre il costo del riscaldamento tradizionale è sui 38-40 euro per megawattora». Quanto all’investimento sui «cappotti», Fattor (già alla guida di CasaClima) ricorda: «Nel bilancio ambientale occorre tenere conto della difficoltà di smaltire il polistirolo e le materie plastiche contenute nei vecchi rivestimenti giunti a fine ciclo». Ma lo sviluppo del teleriscaldamento incentiverà l’import di rifiuti? Il piano per il 2017 — osserva Fattor — prevede l’arrivo di 15.500 tonnellate dal Trentino. «In pratica meno di due camion al giorno». Insomma, il presidente di Ecocenter è sicuro: «Anche le analisi già svolte confermano la bontà della scelta. Non vedo necessità di cambiare tutto».
La linea pragmatica di Fattor è difesa anche da Caramaschi, che ieri mattina ha «alzato il sopracciglio» nel leggere le dichiarazioni di Lorenzini. «L’assessora è bravissima, ma sul teleriscaldamento mi fa un po’ arrabbiare — sorride il primo cittadino —. Sono convinto che da ulteriori studi non potrà che emergere il vantaggio complessivo di questa soluzione. Se lo fanno ovunque nel centro e nord Europa, non sono tutti pazzi».