Caramaschi: la scuola sia bilingue Walcher: difendiamo la qualità
Il sindaco: i sondaggi etnici sono palliativi, l’Svp smetta di frenare sulle sezioni unificate Walcher: rimango contrario al sistema bilingue. Franch: la Provincia faccia dietrofront
Il sondaggio sulla madrelingua degli asili divide la giunta provinciale comunale. La mozione viene accolta quasi con giubilo dall’assessore Walcher. Sulla sponda opposta invece l’assessora Franch. Il sindaco Caramaschi stavolta però non ha voglia di fare da mediatore e dice chiaramente che presto o tardi, bisognerà creare la scuola bilingue.
BOLZANO Il sondaggio sulla madrelingua degli asili non divide solo la giunta provinciale ma anche quella comunale. Da tempo infatti l’Svp cittadina denuncia l’invasione degli asili tedeschi e cerca di mettere un filtro alle iscrizioni. Tutti i tentativi finora sono naufragati dunque la mozione approvata martedì dal consiglio provinciale viene accolta quasi con giubilo dall’assessore Luis Walcher. Sulla sponda opposta invece l’assessora Monica Franch che considera il progetto «fuori dal tempo». Il sindaco Renzo Caramaschi stavolta però non ha voglia di fare da mediatore e dice chiaramente che presto o tardi, bisognerà creare la scuola bilingue. «Anche la Volkspartei si dovrà convincere» avverte Caramaschi.
La mozione di Tamara Oberhofer, votata anche dalla Svp, prevede che all’atto dell’iscrizione all’asilo venga rilevata anche la madrelingua del bambino. Il documento parla di una rilevazione a «scopi puramente statistici» e ancora l’applicazione all’assenso del garante della privacy. Per la Svp cittadina è un passo nella giusta direzione.
«Finalmente — esordisce Walche che sulle questioni etniche è sempre stato vicino ai falchi — si è capito che, negli ultimi anni, la qualità dell’intervento educativo è calata. Ogni bambino ha il diritto a imparare la lingua madre alla scuola per l’infanzia. Questo tipo di sistema educativo — sottolinea Walcher — è importante e va bene che continui così. Nell’asilo tedesco la lingua di comunicazione dovrebbe essere il tedesco, ma in diverse situazioni nella classe si è finito per parlare italiano. Nelle strutture educative si deve imparare la lingua a cui è dedicata la struttura, resto contrario a un sistema scolastico che adotta il bilinguismo».
Di tutt’altra opinione è l’assessora alla scuola Monica Franch che boccia il sondaggio senza appello: «É un’assoluta assurdità, soprattutto per le famiglie giovani. I nostri ragazzi crescono parlando sia italiano che il tedesco e inoltre è una richiesta che è fuori dal tempo. Spero — commenta Franch — che ci sia un ripensamento».
Le tensioni in maggioranza non sembrano impensierire troppo il primo cittadino Renzo Caramaschi che stavolta non ha alcuna voglia di fare il mediatore ma invita i suoi ad avere pazienza.
«Ho visto questa storia del sondaggio e, francamente, ha tutta l’aria di essere un palliativo. Il problema — nota il sindaco — si risolverà solamente quando verrà creata un’unica sezione in cui si parla in entrambe le lingue. Non vedo altre strade».
Il sindaco non vuole commentare più di tanto l’atteggiamento della Svp sulla schedatura etnica ma ricorda agli alleati che primo o poi saranno costretti ad arrendersi. Come già accaduto in passato con l’università.
«La situazione che abbiamo oggi è insostenibile. Abbiamo metà delle scuole che è piena fio a scoppiare e un’altra metà che è semivuota. Così non si può andare avanti. so che esistono delle resistenze da parte della Volkspartei ma dovranno superarle. Per l’università — conclude il primo cittadino — è successa la stessa cosa. Per tanti anni l’Svp ha frenato, poi si è convinta».