Il pm: scandalo doping, le pene vanno confermate
Appello, aperto il processo. Gli imputati sono il dottor Ferrari, Daniel e Gottlieb Taschler
Iniziato ieri il processo d’appello al giovane atleta di biathlon Daniel Taschler, suo padre Gottlieb e il dottor Michele Ferrari, che in primo grado erano stati condannati per doping. La procuratrice generale Donatella Marchesini ha chiesto la conferma delle condanne di primo grado.
BOLZANO Si è aperto ieri a Bolzano il processo d’appello al giovane atleta di biathlon Daniel Taschler, suo padre Gottlieb e il dottor Michele Ferrari, che in primo grado erano stati condannati per doping. La procuratrice generale Donatella Marchesini ha chiesto la conferma delle condanne di primo grado: nove mesi di reclusione a Daniel Taschler per assunzione di sostanze dopanti, un anno a suo padre Gottlieb per concorso in assunzione (oltre all’interdizione perpetua da incarichi all’interno di federazioni sportive) ed infine un anno e sei mesi al medico Michele Ferrari, condannato per somministrazione. Ferrari venne condannato anche all’interdizione dall’esercizio della professione medica per la durata della pena, ma fu assolto dall’accusa di commercio di sostanze dopanti. Per il medico, conosciuto a livello internazionale, si trattò della prima condanna da quando è entrata in vigore la normativa antidoping.
Ieri, l’avvocato difensore del dottor Ferrari, il legale Dario Bolognesi, ha chiesto invece l’assoluzione del suo assistito. La tesi della difesa è che non ci fu alcuna somministrazione di doping, e che Taschler si rivolse a lui per guarire da un malessere fisico e non per assumere sostanze vietate agli sportivi. L’udienza è stata rinviata al prossimo 22 novembre, quando si terrà l’arringa dell’avvocato Flavio Moccia, che difende Gottlieb Taschler, e che aveva presentato il ricorso in appello: «Per il mio assistito mancano del tutto le prove di colpevolezza» ha dichiarato. Stessa linea anche per la difesa di Daniel, assi stito dall’avvocatessa Annalisa Esposito.