Provincia, i costi aumentano I sindacati: ora il contratto
Staffler: «L’età media sale. I più giovani sono quasi tutti laureati»
In Provincia aumentano i posti di lavoro, e con essi anche i costi. La spesa prevista per il 2018 fa registrare un aumento di 22 milioni di euro, arrivando a oltre un miliardo. Il profilo tipo del dipendente provinciale: donna, di 50 anni, in possesso del diploma di maturità e con contratto di lavoro part time. I dipendenti sono 34.757, distribuiti fra 174 uffici e 35 dipartimenti.
Nell’amministrazione provinciale altoatesina aumentano i posti di lavoro, di pari passo con l’incremento dei costi. Rispetto al bilancio di quest’anno, infatti, la spesa prevista per il 2018 fa registrare + 22 milioni di euro. «Una crescita fisiologica — spiega l’assessora al personale Waltraud Deeg — dovuta alle nuove esigenze dettate dall’aumento della complessità del settore».
Hanspeter Staffler, direttore generale della Provincia, traccia il profilo tipo del dipendente provinciale: donna, di 50 anni, in possesso del diploma di maturità e con contratto di lavoro part time.
Dal 2005 al 2016 i dipendenti della Provincia di Bolzano sono passati da 32.822 a 34.757, con un aumento di quasi 2.000 unità (dati Astat, l’istituto provinciale di statistica), distribuiti fra 174 uffici e 35 dipartimenti. «I numeri — precisa Staffler — si riferiscono ai posti a tempo pieno, spesso coperti da più di persone che lavorano part time. In termini assoluti, quindi, vanno ritoccati circa del 25% per avere il numero totale delle persone impiegate».
I settori che contano il maggior numero di dipendenti sono quello della sanità (che contava 7.273 unità nel 2005 e 7.712 nel 2016), delle scuole (che negli stessi anni sono passate dalle 7.693 alle 7.876) e dell’amministrazione provinciale (rispettivamente, 9.980 e 10.280). La composizione di quest’ultimo evidenzia come il 62,9% del totale sia occupato nel settore dell’istruzione, il 23,8% nell’amministrazione intesa in senso stretto (e quindi segretari e tecnici), il 6% in enti strumentali, il 4,6% nel servizio strade e il 2,6% nel servizio forestale.
«Analizzando la qualifica funzionale dei contratti — spiega ancora Staffler — emerge come, nella fascia d’età maggiormente rappresentativa, quella dei 50 anni, il personale abbia come titolo di studio il diploma di maturità, mentre fra i più giovani, che, come avviene in tutta Europa, entrano in Provincia relativamente tardi, verso i 30 anni, quasi tutti sono laureati». Un dato sintomatico del fatto che la complessità aumenta anche nell’amministrazione provinciale, rendendo necessario dotarsi di personale sempre più qualificato.
L’età media è di 47-48 anni, «leggermente più alta rispetto al resto d’Europa — commenta il direttore — ma che, come negli altri Paesi, è in progressivo aumento». La differenza, rispetto al 2000, è infatti di 8,6 anni, con inevitabili riflessi anche sull’importo della busta paga dei lavoratori.
Capitolo spese: rispetto al 2016, quando il bilancio previsto era stato di un miliardo e 55 milioni di euro, quello del 2017 ha raggiunto quota un miliardo e 124 milioni (+69 milioni di euro, ai quali ne vanno sottratti 30 di arretrati degli anni precedenti), mentre per il 2018 si prevede una spesa di un miliardo e 140 milioni, con un aumento di oltre 22 milioni di euro. «Tra le voci che incidono su questo aumento del fabbisogno — dichiara Deeg — rientrano il personale qualificato, le nuove competenze legislative trasferite dallo Stato, lo sviluppo economico, l’incremento dell’organico e i costi legati al contratto collettivo di intercomparto che prevede investimenti nella pensione complementare e nel fondo sanitario integrativo».
Quanto alla composizione per genere, dall’analisi emerge che le donne sono più del doppio degli uomini. Di queste, oltre la metà lavora part time, contrariamente agli uomini che sono invece quasi tutti impegnati a tempo pieno. Dal 2005 al 2016 i numeri del personale dell’amministrazione provinciale, nelle scuole, nei comuni e nei servizi sanitari sono rimasti sostanzialmente invariati, mentre sono cresciuti in maniera evidente i posti di lavoro nei comprensori e nelle case di riposo. Trend destinato a proseguire.
Il profilo Negli uffici prevalenza di donne cinquantenni, diplomate e impiegate part-time